martedì 22 luglio 2014

Messico - Quasi 5 volte - comunicato dell'EZLN

ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE

MESSICO
Luglio 2014

A@ compagni@ dela Sexta in Messico e nel Mondo.

Compas tutt@:

Noi zapatisti salutiamo tutt@ coloro che hanno aiutato i nostri compagni e compagne basi di appoggio. Un abbraccio a tutt@ quelli che ci hanno aiutato a raccogliere i soldi per la ricostruzione della scuola e della clinica della Realidad zapatista, distrutte dai malgoverni attraverso i loro paramilitari della CIOAC-Histórica.

Oggi 18 luglio 2014 vogliamo comunicarvi l’ultimo resoconto di quanto raccolto fino ad ora, perché dopo il rimo resoconto che avevamo mandato, sono arrivati altri soldi da coloro che avevano avuto difficoltà ad inviarli. Per esempio, i nostri compas della Sexta in Europa avevano avuto problemi a mandarli ma poi li hanno risolti. E così per altri compas e collettivi del Messico e del Mondo.

Cosicché, includendo quanto già raccolto e comunicato a giugno, qui c’è il totale generale di quello che sappiamo è stato raccolto, anche se non tutto è arrivato fino a qua, ma è in buone mani e sicuramente arriverà.

Da collettivi di tutto il mondo (compresi i 344,612 pesos già raccolti), un totale di: 937,922.26 pesos (novecentotrentasettemilanovecentoventidue pesos e ventisei centesimi – 53.440 Euro).

Da singole persone da tutto il mondo, un totale di 20,724.00 pesos (ventimilasettecentoventiquattro – 1.190 Euro).

In totale: 958, 646.26 pesos 54622(novecentocinquantottomilaseicentoquarantasei pesos e ventisei centesimi – 54.622 Euro).

La forza del collettivismo insieme ai singoli ha permesso di raccogliere quasi cinque volte più del costo della ricostruzione. Ovvero, abbiamo ricevuto quasi il quintuplo, perché la cifra che avevamo chiesto era di 200, 209.00 pesos (11.408 Euro).

E ci dicono che manca quello che si raccoglierà al concerto di domani 19 luglio 2014 nello stadio SME-Coapa, dove ci saranno musicisti impegnati come Ideología Vigente, MC Lokoter, Sonora Skandalera, El Aarón, Barricada Sur, NARS MC, Mexikan Sound Sytem, Su Merce, To Ciuc Libre, Sound Sisters, Kori Fyah, Los Zopes, Resistencia de México. E scusate se non indico correttamente i nomi perché li stiamo leggendo da un twitter dove si vede un cartellone che dice che comincia alle 11:30 e finisce alle 19:30. Cioè, 8 ore di resistenza musicale.

Con questo le compagne e compagni della Realidad zapatista potranno avere attrezzature e medicine.

A nome delle nostre compagne e compagni basi di appoggio dell’EZLN non ci resta che ringraziarvi per la vostra coscienza di lotta e appoggio.

Con questo si vede chiaramente che si sbagliano le grandi menti che dicono che siamo soli e dimenticati.

Presto inizieranno i lavori di ricostruzione e si vedrà molto bene che i contras non sono riusciti a distruggere né fermare la lotta per costruire un mondo nuovo. La scuola e la clinica saranno addirittura migliori di prima.

E’ così, compagn@ della Sexta, perché noi che diciamo di stare in basso e a sinistra e della Sexta anticapitalista, dobbiamo essere decisi.

Perché guardiamo il compagno Galeano: non l’hanno assassinato perché rubava o perché non pagava i suoi debiti in dollari o euro a quei capitalisti. Non rubava e non ha debiti con nessuno nel suo villaggio. Al contrario tutti gli devono.

L’hanno assassinato perché stava in basso e a sinistra ed era anticapitalista.

Gli assassini materiali sono ancora liberi, sono in carcere solo alcuni degli organizzatori. Non c’è giustizia.

Lo stiamo ricordando in questi giorni, perché ci stiamo riunendo per i lavori della Condivisione con i compagn@ del Congresso Nazionale Indigeno. E leggendo l’elenco dei delegati e delegate, spunta il suo nome ed i compagn@ presenti, sentendo il nome del compagno Galeano, hanno detto: Presente!

Dunque, il lavoro va avanti e così la lotta.

Abbiamo poco tempo per aiutare i compagn@ del Congresso Nazionale Indigeno nei loro trasferimenti alla Condivisione.

Ma la lotta di ognuno ci aiuta ad andare avanti.

Quindi, adelante compañer@s.

Perché la lotta del basso e a sinistra e anticapitalista continua.

Per ora è tutto. Vi terremo informati.

Dalle montagne del Sudest Messicano.

Subcomandante Insurgente Moisés.

Messico, Luglio 2014. Nell’anno 20 dell’inizio della guerra contro l’oblio.



(Traduzione “Maribel” – Bergamo)

lunedì 21 luglio 2014

Desinformémonos



Reportajes México

Prohibir los viajes de migrantes en La Bestia no resuelve nada

Carolina Bedoya Monsalve
fotografías: Elizabeth Ruiz

En los pueblos originarios y en la participación ciudadana, la respuesta a la crisis del agua en el DF

Desinformémonos
Fotografías: Página Agua para todos

Precedente histórico, la nueva disposición judicial para desapariciones forzadas en México

Jaime Quintana Guerrero

Los desechos de la generación de la electrónica

Emilio Rabasa Véjar

El Estado mexicano, obsesionado por el control del espacio público

Carlos A. Ventura Callejas

Con lo que se ve en internet y televisión, ¿quién quiere leer?”

Emilio Rabasa Véjar

Saturación de oferta y pobreza de contenidos en la información de los capitalinos

Adazahira Chávez

Reportajes internacionales

Palestina: Quién empezó y quién tiene derecho a defenderse

María Landi

La esclavitud moderna en el trabajo doméstico en Colombia

Laura Monsalve
Fotografía: Rafael Espinosa / Flickr

En Italia, el futbol de abajo enfrenta al gran negocio

Jaime Quintana Guerrero

Los Nadies

El gasoducto en Amilcingo, donde “todo empezó como un rumor”

Testimonio recogido en Amilcingo, Morelos, por Jaime Quintana

Imagina en Resistencia

Plastilina para entender la realidad colombiana

Desinformémonos
Trailer de Los Invisibles

Fotoreportaje

Sonora, el duro camino en búsqueda de la prosperidad

Fotografías: Emily Matyas
Música: Béele Crúu. Susana Harp
Texto: Desinformémonos
Producción: Desinformémonos

Audio

Radionovela: El Silencio Duele

Voces Nuestras, Centro de comunicación

martedì 8 luglio 2014

Messico - Conti per la ricostruzione

ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE.

MESSICO.
Luglio 2014.

Alle compagne e ai compagni della Sexta del Messico e del Mondo:

A tutti quelli che hanno collaborato alla ricostruzione della clinica e della scuola de La Realidad:

Compagni:

Riceviate i nostri saluti come zapatisti che siamo.

Vogliamo farvi sapere come stiamo andando con la raccolta fondi per la costruzione della scuola e della clinica distrutte dai paramilitari ne La Realidad zapatista.

Fino a oggi, 3 luglio, a quasi un mese da quando abbiamo annunciato la ricerca di appoggio alla ricostruzione, abbiamo raccolto un totale di:

Collettivi: dai vari collettivi un totale di 344,612.50 pesos.

Individui: da vari individui un totale di 20,724.00 pesos.

Qui si vede chiaramente che, come sappiamo bene, è meglio in collettivo perché viene di più, viene meglio ed è più gioioso. 
In totale sono $ 365,336.50 (trecentosessantacinquemilatrecentotrentasei pesos e 50 centesimi).

Questo è il resoconto del conto totale del lavoro di ricerca dei soldi per le costruzioni, secondo il preventivo pianificato dalle compagne e dai compagni zapatisti del villaggio di La Realidad.

Si è riusciti a trovare più di quanto si fosse preventivato, perché avevamo detto $ 200,209.00 e si sono raccolti $ 365,336.50. Fate il conto e saprete la quantità che si è ottenuta in più. La useremo per le attrezzature e le medicine.

venerdì 27 giugno 2014

Messico - Zapatisti senza Marcos

L’autonomia zapatista cammina domandando anche senza Marcos perché è stata costruita dal basso in alto e il suo nucleo forte sono le comunità. È la cultura egemonica che attribuisce un ruolo quasi soprannaturale al carisma dei leader

di Raúl Zibechi

Il subcomandante insurgente Marcos è stato una creazione delle comunità zapatiste, le stesse che hanno creato l’Ejército Zapatista de Liberación Nacional (Ezln), gli oltre trenta municipi autonomi e i cinque Caracoles dove funzionano le giunte del Buen Gobierno. Anche la recente “morte” del personaggio Marcos è una decisione collettiva del movimento autonomo che, in questo modo, passa a una tappa differente del suo lungo cammino.

Tutto questo è una ovvietà necessaria, perché i media commerciali hanno capovolto la realtà, come sono soliti fare per gli avvenimenti di cui si occupano: Marcos sarebbe, a loro avviso, il creatore dello zapatismo e non il prodotto del movimento. La cultura occidentale non può concepire l’esistenza di soggetti collettivi, meno ancora se indigeni, e attribuisce un ruolo quasi soprannaturale ai dirigenti, soprattutto se non sono indigeni, sebbene essi si affannino a chiarire che sono solo dei portavoce di un ampio insieme di volontà. La cultura politica egemonica non crede che la gente comune sia capace di fare altro che andare a votare ogni quattro o cinque anni, limitandosi ad agire come consumatori per il resto della propria vita.

In questi venti anni le comunità sono state capaci di creare un’impressionante rete di poteri autonomi nelle terre recuperate ai proprietari terrieri (i quali, a loro volta, le avevano rubate ai contadini e agli indigeni spingendoli a sopravvivere con difficoltà nelle terre peggiori). Si calcola che siano stati recuperati più o meno mezzo milione di ettari nei quali le famiglie organizzate in comunità hanno stabilito le loro colture, familiari e collettive, le scuole, i centri di salute, le cooperative di produzione di donne e diverse imprese nelle aree di agricoltura familiare, salute, educazione, cultura, sport e abitazioni.

venerdì 13 giugno 2014

Messico - Riunione alla Realidad zapatista pochi giorni fa. Subcomandante Insurgente Moisés

ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE.
MESSICO.
Giugno 2014

Per: La Sexta in Messico e nel Mondo.

Compagne e compagni della Sexta del Messico e del mondo. Sorelle e fratelli del Messico e del mondo.

Vi racconto di una riunione che si è tenuta alla Realidad zapatista pochi giorni fa:

Dicono le compagne e compagni zapatisti della Realidad, che i 3 livelli di governo capitalisti che hanno distrutto la loro scuola autonoma e la loro clinica autonoma ed il loro impianto di erogazione dell’acqua, volevano distruggere la lotta zapatista.

Le compagne ed i compagni non dimenticano che distrussero il primo Aguascalientes, e le zapatiste e gli zapatisti ne ricostruirono altri cinque.

E non dimenticano quando distrussero le umili case delle autorità autonome dei MAREZ, Municipi Autonomi Ribelli Zapatisti, nel 1998, di Tierra y Libertad, per mano del “croquetas” Roberto Albores, che distrusse la casa autonoma del MAREZ di Ricardo Flores Magón, del Caracol di La Garrucha, quando era governatore del povero Chiapas, povero per colpa dei malgoverni.

Ma che i MAREZ proseguono sulla loro strada ed ora sono più forti.

Non si dimentichi quello che hanno detto le e gli zapatisti: con la legge o fuori dalla legge realizzeremo l’autonomia, che è un diritto e fa parte della cultura indigena.

Tutti i partiti politici del potere legislativo e del potere esecutivo e del potere giudiziario ci hanno detto di andare al diavolo credendo che così il seme non avrebbe germinato. Al contrario, ha preso forza ed è nei fatti e nella pratica dei popoli zapatisti. Il popolo comanda, il governo ubbidisce.

I compagni basi di appoggio dell’EZLN della Realidad dicono che ricostruiranno la loro scuola e la loro clinica col materiale che dà la natura.

Allora io ho detto ai compagni della Realidad, fatemi scrivere ai compas della Sexta del Messico e del mondo.

E per farmi intendere dai compagni ho detto loro: e se ci accusassero di distruggere la natura perché abbattiamo alberi e palme per costruire il tetto? Mentre i governi capitalisti dicono che loro li proteggono.

Poi ho pensato: – Ma perché ho detto questo.

E parte l’elenco della distruzione degli alberi da parte dei commercianti di legname che hanno il permesso dei governi capitalisti del Chiapas e del Messico.

Trafficanti, dicono i compas, legali per i governi, perché sono loro stessi.

Comprano a pezzi, dice un certo Salomón di Las Margaritas. Comprano in tavole, in lastre, rulli. Quelli che vendono sono dell’ejido Momón, San Francisco, Vicente Guerrero, La Victoria, Pachán, Ejido Tabasco, tutti del municipio di Las Margaritas. E così a San Miguel, municipio di Ocosingo, Carmen Pataté, come a Ocosingo e in tutto il Chiapas.

Per placare la discussione provocata dal mio commento “che i governi capitalisti ci accusano di distruggere la natura”, dico alle ed ai compagni che questo non succederà se scrivo ai compas della Sexta del Messico e del mondo per chiedere di organizzarsi per mettere insieme dei soldi per comprare i materiali.

E le basi di appoggio mi rispondono, bene, non sarà certo la fine dei problemi: sta bene compagno, scrivi e speriamo di ricevere qualcosa dai compagni.

E dico loro:

- Di quanto c’è bisogno per la ricostruzione?
- Híjole!, non lo sappiamo.

Un altro dice:
- Dai, portate una calcolatrice che facciamo i conti.

Arriva la calcolatrice. Cominciano i calcoli ed il compa dice:

- Vaaaleeeee! Ma questa porcheria non ha le pile!

E sento un vecchietto che a voce bassa dice:
- Un quarto e qualcosa -, e conta con le dita delle mani.

E subito mi guarda:
- Fatto compa – mi dice.
- Come!? – dico io.
- Sì, ecco i conti: Per una casa di 2 piani di 19 metri per 7 di larghezza, cioè 19×7, c’è bisogno di: 2000 blocchi di cemento, 50 barre di metallo, 400 aste metalliche di tre-ottavi, 60 sacchi di calce, 520 sacchi di cemento, 100 chili di filo di ormeggio, 400 chili di filo di ferro e 84 fogli di lamiera zincata di 3 metri di lunghezza .

Un’altro compa interrompe e dice, “Perché non gli diciamo solo il costo totale per questi edifici di due piani?”
“D’accordo”, dice un altro.
E poi in coro, “D’accordo!”

In totale sono $ 200,209. Duecentomiladuecentonove pesos.

Il pianterreno è per la scuola di bambine e bambini, e quello di sopra per clinica.

Per sfruttare il terreno.

È solo l’edificio, mancano gli strumenti sanitari, termometri, etc. etc. e mancano le medicine.

La riunione si chiude.

Questo è quanto, compas della Sexta. Vedete un po’ cosa si può raccogliere.

Dalle montagne del Sudest Messicano.


Subcomandante Insurgente Moisés.

Messico, Giugno 2014.

Nell'anno 20 della guerra contro l’oblio.

martedì 3 giugno 2014

Messico - Condivisione con il Congresso Nazionale Indigeno

Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale

29 maggio 2014

Al Congresso Nazionale Indigeno ed ai Popoli Originari del Messico.

Alla Sexta.

Compagne e compagni:

A tutte e tutti mandiamo i nostri saluti zapatisti. Vi comunichiamo come siamo rimasti per l’incontro/condivisione tra i popoli zapatisti ed i popoli originari del Congresso Nazionale Indigeno:

PRIMO.- Le/i COMPAGN@ INVITATI A QUESTO PRIMO INCONTRO SARANNO GLI STESSI CHE ERANO STATI INVITATI NELLE DATE CHE SONO ERANO STATE SOSPESE.

SECONDO.- LE NUOVE DATE E LUOGO DELL’INCONTRO SONO:

Luogo: Il caracol di La Realidad.

Arrivo: sabato 2 e domenica 3 agosto del 2014. In modo che possiate muovervi senza fretta ed arrivare con comodo alla Realidad.

Incontro/Condivisione: da lunedì 4 agosto a venerdì 8 agosto.

Conclusioni e decisioni dell’incontro: sabato 9 agosto.

Partenza: domenica 10 agosto

TERZO.- L’INCONTRO È SOLO TRA POPOLI ZAPATISTI E CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO. NON È PERMESSO L’INGRESSO A NESSUN ALTRO, NEMMENO AI MEDIA LIBERI O COMPAS DELLA SEXTA.

QUARTO.- LA SESSIONE DELLE RISOLUZIONI E DECISIONI SARA’ INVECE APERTA AI COMPAS DELLA SEXTA ED AI MEDIA LIBERI.

QUINTO.-LE COMUNITÀ  ZAPATISTE SI FARANNO CARICO DELL’OSPITALITA’ COMPLETA DELLE COMPAGNE E COMPAGNI DEL CNI INVITATI ALL'INCONTRO.

ADESSO STIAMO LAVORANDO DURAMENTE PER PREPARARE TUTTO AFFINCHÉ’ A@ NOSTR@ COMPAS DEL CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO NON MANCHI DOVE PROTEGGERSI DALLA PIOGGIA O DAL SOLE, E PER OFFRIRE LORO IL MIGLIOR VITTO CHE POSSIAMO.

SESTO.- RIVOLGIAMO UN APPELLO A TUTTA LA SEXTA NAZIONALE ED INTERNAZIONALE AFFINCHÉ DIANO UN AIUTO PER IL TRASPORTO DEI NOSTRI INVITATI. LA MAGGIORANZA DI LORO VIENE DA MOLTO LONTANO E VIAGGIA A PROPRIE SPESE.

IN QUASI TUTTI I POSTI DOVE VIVONO E LOTTANO QUESTI COMPAGNI E COMPAGNE DEL CNI, CI SONO CERTO COMPAGNI DELLA SEXTA CHE TROVERANNO IDEE PER RACCOGLIERE RISORSE PER GARANTIRE UN BUON VIAGGIO A@ INVITAT@.

NOI POPOLI ORIGINARI SIAMO I GUARDIANI DELL TERRA. LA TERRA NON CONTRACCAMBIA CON SOLDI CHI SE NE PRENDE CURA E LA AMA, NÉ DÀ POLTRONE DI GOVERNO, NON FA NOTIZIA, NÉ VOTA, NÉ TI PREMIA. L’UNICA COSA CHE LA TERRA FA È DARE LA VITA.

SETTIMO.- CON GRAN DOLORE SAPPIAMO CHE UN COMPAGNO DEL CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO VENUTO FINO ALLA REALIDAD PER CONDIVIDERE IL NOSTRO DOLORE E LA NOSTRA RIBELLIONE E’ MORTO IN UN INCIDENTE STRADALE MENTRE TORNAVA NELLA SUA TERRA.

IL NOME DEL COMPAGNO DECEDUTO E’ DAVID RUIZ GARCÍA, DEL POPOLO ORIGINARIO ÑHAÑÚ, DELLA COMUNITÀ’ SAN FRANCISCO XOCHICUATLA, MUNICIPIO DI LERMA, DELL’ESTADO DE MÉXICO, MESSICO.

MANDIAMO UN GRANDE ABBRACCIO ALLA SUA FAMIGLIA, AL SUO VILLAGGIO ED ALLE SUE COMPAGNE E COMPAGNI DI LOTTA DEL CNI.

QUESTO COMPAGNO DAVID NON E’ MORTO MENTRE ANDAVA A SPASSO, MA COMPIENDO IL SUO DOVERE NELLA MISSIONE AFFIDATAGLI DALLE SUE COMPAGNE E COMPAGNI DEL SUO VILLAGGIO E DEL CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO, QUELLA DI ACCOMPAGNARE NOI ZAPATISTI NELL'OMAGGIO AL NOSTRO COMPA GALEANO.

PER QUESTO ABBIAMO PENSATO DI ONORARE LA MEMORIA DI QUESTO COMPAGNO TITOLANDO CON IL SUO NOME QUESTO PRIMO INCONTRO/CONDIVISIONE DEI POPOLI ORIGINARI DEL MESSICO E POPOLI ZAPATISTI.

QUINDI QUESTO INCONTRO/CONDIVISIONE SI CHIAMA:

CONDIVISIONE TRA CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO E POPOLI ZAPATISTI “COMPAÑERO DAVID RUIZ GARCÍA”

E’ IL NOSTRO PICCOLO OMAGGIO PER ABBRACCIARE QUESTO COMPAGNO E FARLO DI NUOVO CAMMINARE A FIANCO DEI POPOLI ORIGINARI DEL NOSTRO PAESE, IL MESSICO.

E’ tutto compagne e compagni.

Dalle montagne del Sudest Messicano.

Per il Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno - Comandancia Generale dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale.

Subcomandante Insurgente Moisés

Nella Realidad Zapatista.

Messico, Maggio 2014

Nell'anno 20 della guerra contro l’oblio.

(Traduzione “Maribel” – Bergamo)


giovedì 29 maggio 2014

Messico - Comunicato del SCI Moisés


La Comunicazione del SCI Moises 

ESCUELITA, ACCAMPAMENTI DI PACE, INCONTRO/CONDIVISIONE E RICOSTRUZIONE.

Comunicato del Subcomandante Insurgente Moisés

ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE
MESSICO

27 Maggio 2014

Alle compagne e compagni della Sexta in Messico e nel Mondo:

Alle sorelle e fratelli del Congresso Nazionale Indigeno e popoli originari del nostro paese:

Compas:

Vi saluta il Subcomandante Insurgente Moisés per comunicarvi alcune cose:

mercoledì 28 maggio 2014

Messico - Il comunicato integrale del SCI Marcos "Tra la luce e l'ombra" in italiano

ENTRE LA LUZ Y LA SOMBRA.


La Realidad, Pianeta Terra.
Maggio 2014.

Compagna, compagnoa, compagno:

Buona notte, sera, giorno in qualsiasi sia la vostra geografia, il vostro tempo e il vostro modo.

Buona alba.

Vorrei chiedere alle compagne, compagni e compagnei della Sexta che vengono da fuori, in particolare ai mezzi di informazione indipendenti compagni, la vostra pazienza, tolleranza e comprensione per ciò che dirò, perché queste saranno le mie ultime parole in pubblico prima di cessare di esistere.

Mi dirigo a voi e a color che attraverso di voi ci ascoltano e ci guardano.

Forse all'inizio, o nel trascorso di queste parole crescerà nel vostro cuore la sensazione che qualcosa è fuori luogo, che qualcosa non quadra, come se stessero mancando uno o vari pezzi per dare senso all'enigma che vi si mostrerà. Come che di per sé manca quello che manca.

Forse poi, giorni, settimane, mesi, anni, decadi dopo si capirà quello che adesso diciamo.

Le mie compagne e compagni dell'EZLN in tutti i livelli dell'organizzazione non mi preoccupano, perché è questo il nostro modo di qua: camminare, lottare, sapendo sempre che manca quello che manca.

Inoltre, che non si offenda nessuno, l'intelligenza dei compagni e compagne zapatisti è molto più in alto della media.

Per il resto, ci soddisfa e rende orgogliosi che sia di fronte a compagne, compagni e compagnei, sia tanto dell'EZLN che della Sexta, che si fa conoscere questa decisione collettiva.

É un bene che sarà attraverso i mezzi di informazione liberi, alternativi, indipendenti, che questo arcipelago di dolori, rabbie e lotta dignitosa con cui ci chiamiamo, la Sexta, verrà a conoscenza di questo che vi dirò, ovunque si trovino.

Se a qualcun altro le interessa sapere cosa è successo oggi dovrà accedere ai mezzi di informazione indipendenti per venirne a conoscenza.

Va bene insomma. Benvenute e benvenuti a la realtà zapatista.

martedì 27 maggio 2014

Messico - Di ritorno da La Realidad

In migliaia per riaffermare il cammino zapatista 

di Daniele Fini                        
A La Realidad erano in tanti e tante. Il partecipato e emotivo evento del 24 maggio 2014 in omaggio a Galeano, lo zapatista ucciso dai paramilitari, celebrato nel Caracol zapatista cui fanno riferimento le comunità autonome della regione Selva Fronteriza, sarà ricordato anche per l'ultimo discorso pubblico pronunciato dal Subcomandante Marcos.
Ma l'evento ci ha mostrato soprattutto che gli zapatisti sono tanti e che la loro esperienza ribelle non si lascia intimidire dalle continue aggressioni, anche di tipo militare, che il governo messicano sta portando avanti nel tentativo di distruggere la loro organizzazione. E forse è proprio questo il messaggio più importante che ci giunge da La Realidad, e che in un certo senso ribadisce Marcos con le sue ultime parole pubbliche, quando comunica che a seguito dei cambiamenti e delle evoluzioni  che si sono dati in questi anni nell'organizzazione delle comunità zapatiste, la sua figura non ha più senso di esistere.
Per ribadire, a chi ancora non lo avesse capito, che i veri protagonisti nei territori ribelli del Chiapas sono le migliaia di uomini e donne che nella loro quotidianità, all'interno di un clima di guerra formalmente non dichiarata e di provocatorie aggressioni, costruiscono collettivamente e mettendosi in gioco in prima persona nuove forme di governo e di vita, rappresentando un importantissimo esempio per tutti coloro che nel mondo lottano per un cambiamento radicale, contro le ingiustizie e contro il sistema capitalista.

lunedì 26 maggio 2014

Messico - Comunicato integrale del SCI Moisés

PAROLE DELLA COMANDANCIA GENERALE DELL’EZLN,

NELLA VOCE DEL SUBCOMANDANTE INSURGENTE MOISÉS,

NELL’OMAGGIO AL COMPAGNO GALEANO.

IL GIORNO 24 MAGGIO 2014

A LA REALIDAD, CHIAPAS, MESSICO

Compagne e compagni, comandanti, compagne e compagni basi di appoggio, miliziani, insurgentes tutti.


Compagni e compagne della sexta. Buon giorno o buona sera o buona notte a tutte e tutti secondo dove stanno.

Compagne e compagni, fratelli e sorelle.

Attraverso la mia voce parla la voce dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale.

Attraverso la mia voce parlano il dolore e la rabbia di centinaia di migliaia di indigeni, uomini, donne,  bambini e anziani dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale.

Siamo qui con le compagne e i compagni de La Realidad per appoggiarli con tutta la nostra degna rabbia.

I compagni e le compagne della Sexta devono capire qualcosa.  L’EZLN non si può intromettere,  così come vuole, nelle comunità e nei governi autonomi.  Perché noi, come EZLN, non parliamo a vanvera di “rispetto”, questa è la nostra pratica.  L’EZLN come forza del popolo entra nei problemi delle comunità zapatiste solo se le autorità autonome lo chiedono.  

Facciamo così perché i militari, chiunque essi siano, sempre devono rispettare e servire il popolo, i civili.

Quando ci rendemmo conto del vile e crudele assassinio del nostro compagno Galeano, sentimmo molto dolore e molta rabbia.  Ma non potevamo fare come volevamo, ma dovevamo rispettare e obbedire il nostro popolo, quale cammino dovevamo percorrere e cosa dovevamo fare come EZLN che siamo.

Il rispetto di cui abbiamo parlato, come Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale, lo dobbiamo al popolo e alle autorità autonome Zapatiste, così contenemmo la rabbia e il dolore che avevamo.

Questo  fino a quando ce lo chiese la Giunta del Buon Governo de La Realidad che ci disse:  

“Fin qui siamo arrivati noi, ora la Comandancia dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale intervenga affinché si faccia giustizia contro l’attacco e l’assassinio contro  di noi e contro la nostra organizzazione zapatista”.  Allora abbiamo potuto venire.

Con tutta la rabbia siamo venuti ad accompagnare le compagne e i compagni, per stare con loro, per investigare su questo vile assassinio, perché queste persone contras, paramilitari antizapatisti hanno quello che hanno per essere contro di noi , e si fanno passare come se fossero zapatisti e così ottengono i loro progetti, dicendo che sono rappresentanti zapatisti.  

Sappiamo chi sono costoro e con chi, del mal governo, parlano.  Sappiamo che sono gli sciocchi del malgoverno che ci cascano credendo che stanno parlando con noi.

Qui glielo diciamo ancora a questo fottuto malgoverno:

NON siamo mendicanti.

Non riceviamo gli avanzi della loro tavola.

Non cerchiamo, né riceviamo briciole.

Cerchiamo di governarci con il nostro popolo del Messico con Giustizia , Libertà e Democrazia.

Non sono gli zapatisti che parlano con loro.

Non parlano con il malgoverno né oggi né mai.

Non abbiamo la seppur minima fiducia di questi senza cervello.

domenica 25 maggio 2014

Messico - Il SCI Marcos annuncia la sua scomparsa

Il Subcomandante Marcos annuncia la sua scomparsa
Alle 2:08 dell’alba di oggi, il Subcomandante Marcos ha annunciato che a partire da quel momento smetterà di esistere. In una conferenza stampa con i media liberi che partecipavano all'omaggio a Galeano, lo zapatista assassinato nella comunità zapatista di La Realidad, il capo militare dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN), ha detto: “se posso definire Marcos, il personaggio, vi direi senza alcun dubbio che è stata una pagliacciata”.

Messico - Tra luce e ombra. Le ultime parole del Subcomandante Marcos prima di smettere di esistere

La Realidad, Chiapas, 25 de mayo 2014.-

Por medios libres, alternativos, autónomos o como se digan.

Esta madrugada, como cierre del homenaje al compañero Galeano, más de tres mil bases de apoyo, milicianos e insurgentes zapatistas y alrededor de mil adherentes a La Sexta, escuchamos las “últimas palabras públicas” del Subcomandante Insurgente Marcos del Ejército Zapatista de Liberación Nacional. En el templete estaban presentes 6 comandantes y comandantas del Comité Clandestino Revolucionario Indígena, el Subcomandante Insurgente Moisés y el propio Subcomandante Marcos. 

 Exponemos algunos fragmentos de las cinco partes de la carta.


1. Una Decisión Difícil
“Era y es la nuestra como la de muchas y muchos de abajo una guerra por la humanidad y contra el neoliberalismo. Contra la muerte nosotros demandamos la vida, contra el silencio exigimos la palabra y el respeto, contra el olvido la memoria, contra la humillación y el desprecio la dignidad, contra la opresión la rebeldía, contra la esclavitud la libertad, contra la imposición la democracia, contra el crimen la justicia.”
“La guerra que levantamos nos dio el privilegio de llegar a oídos y corazones atentos y generosos y a geografías cercanas y alejadas, faltaba lo que faltaba y falta lo que falta pero conseguimos entonces la mirada del otro, de la otra, su oído y su corazón. Entonces nos vimos en la necesidad de responder una pregunta decisiva: ¿qué sigue?”
“Matar o morir, como único destino.”
“Debíamos reconstruir el camino de la vida que es el que habían roto y siguen rompiendo desde arriba. El camino no sólo de los pueblos originarios también de trabajadores, estudiantes, maestros, jóvenes, campesinos. Además de todas las diferencias que se celebran arriba y abajo se persiguen y se castigan. Debíamos inscribir nuestra sangre en el camino que otros dirigen hacia el poder o debíamos voltear el corazón y la mirada a los que somos y a los que son los que somos, es decir, los pueblos originarios guardianes de la tierra y la memoria.”
“Nuestro dilema no estaba entre negociar y combatir sino entre morir o vivir.”
“Elegimos construir la vida , esto, en medio de una guerra. Una guerra que no por sorda era menos letal.”
“Aquí estamos los muertos de siempre pero ahora para vivir.”
“Tal vez más de alguno piense que nos equivocamos al elegir, que un ejercito no puede ni debe empeñarse en la paz. Por muchas razones cierto, pero la principal era y es por que de esa forma terminaríamos por desaparecer. Tal vez es cierto, tal vez nos equivocamos al cultivar la vida en vez de elogiar a la muerte.”
“Elegimos mirándonos y escuchándonos, siendo el total colectivo que somos. Elegimos la rebeldía, es decir, la vida.”
“Supimos y sabemos que habrá muerte para que haya vida. Supimos y sabemos que para vivir morimos.”

Messico - “Per impegnarci di più. Visita alla tomba del compañero Galeano”

24 maggio 2014, Caracol de La Realidad, Chiapas. 

 Dopo il tramonto, il subcomandante Moisés ha annunciato la possibilità di visitare la tomba di Galeano, per dimostrare solidarietà alla sua famiglia, alla sua compagna e alle basi d’appoggio zapatiste.
Migliaia di zapatisti e zapatiste, insieme agli aderenti alla Sexta, si sono messi in fila per passare, uno per uno, di fronte alla tomba. Una zapatista coordinava la visita:
-      È qui la tomba di Galeano?
-      Sì, rispose. Per impegnarci di più.

Zapatisti e zapatiste coperte dai passamontagna sfilavano davanti alla tomba, abbracciandola. Con il pugno sinistro alzato e facendo il saluto militare, ognuno passava di fronte alla tomba e depositava una pietra. La tomba di pietra bianca era circondata da fiori, ghirlande e candele.

-      Perché la pietra, compa?
-      Ogni persona che si impegna a lottare lascia una pietra perché, come Galeano, è un simbolo di resistenza fino alla morte.

Forse, l’atto di lasciare una pietra significa anche che il cuore ha bisogno di forza perché la morte, che arriva senza avvisare, non faccia troppo male; allo stesso tempo, i compagni e le compagne della Sexta ripetevano l’atto per dare continuità alla costruzione di “Altri mondi”.

Abbiamo lasciato il dolore e continuato ad avanzare con la speranza di continuare a costruire una società anticapitalista, autonoma, senza chiedere nulla al governo, con libertà, democrazia e giustizia, uno degli esempi che ci danno ogni giorno i popoli zapatisti. Nell’ultimo atto dell’omaggio a Galeano, che inizierà in serata, i subcomandanti Marcos e Moisés daranno la loro parola per concludere l’evento che ci ha convocati nella Realidad.

Messico - Report da La Realidad

24 de mayo 2014 Caracol I de La Realidad, Chiapas .- 
Una fila di miliziani insurgentes vestiti di verde, con un paliacate rosso al collo e coperti da passamontagna si sono disposti in fila circondando le 2200 basi d'appoggio zapatista (BAZ) che sono arrivate dai cinque caracoles per rendere omaggio al compagno Galeano, brutalmente assassinato lo scorso 2 maggio nello stesso caracol, prima capitale dello zapatismo civile e pacifico.
Tutti in silenzio assoluto di fronte a più di mille persone, aderenti alla Sesta, alunni dell'Escuelita de la Libertad, società civile nazionale e internazionale e media liberi che sono arrivati in carovana giungendo da varie parti del paese.
Da un palco situato a lato del campo da basket del caracol vengono letti sei striscioni con slogan chiedendo giustizia per il compagno assassinato. Tra loro un frammento del comunicato “El dolor y la rabia” nel quale il Subcomandante Insurgente Marcos insiste che sono precisamente il dolore e la rabbia “quello che ora ci fanno calzare di nuovo gli stivali, metterci l'uniforme, infilare la pistola e coprirsi il volto”.

sabato 24 maggio 2014

Turchia - Violenza quotidiana

Due morti in due giorni: con questa assurda impennata, si allunga la lista delle vittime dell’utilizzo spropositato della forza da parte della Polizia in Turchia.
di Serena Tarabini

Pestaggi, blindati lanciati a tutta velocità in mezzo alla folla, lacrimogeni sparati ad altezza d’uomo, pallottole di gomma, pallottole vere, sono ordinaria amministrazione. Quando ci scappa il morto o il ferito grave, i responsabili il più delle volte non vengono individuati e peggio, arriva puntuale il primo ministro ad ammazzare le persone la seconda volta difendendo incondizionatamente in ogni occasione l’operato della polizia. In Turchia è sempre esistito un problema di modalità gestione dell’ordine pubblico, un problema grave, che da Gezi Park in poi si è reso semplicemente più visibile, perché si sono intensificate le occasioni di protesta e perché lo sguardo del mondo è arrivato finalmente a posarsi anche sulla Turchia.
Per esempio, se una maggiore comprensione ed apertura da parte dei cittadini turchi verso la questione kurda è stato uno dei frutti delle rivolte del giugno scorso, è perché in tanti e diversi hanno assaporato il trattamento militare che da sempre è stato riservato alla minoranze in questo paese. Come gli Aleviti. Gli Aleviti turchi praticano la religione islamica con modalità più aperte ed eterodosse: non hanno moschee, le donne assistono alle cerimonie religiose assieme agli uomini, i fedeli non seguono l’obbligo delle 5 preghiere; potrebbero essere considerati rappresentati di un Islam “ progressista” e di ispirazione socialista; ovviamente non sono visti di buon occhio, o quantomeno con diffidenza, dalle correnti più conservatrici.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!