Comunicato dell'Associazione Ya Basta Italia
La mobilitazione in Friuli ha vinto
Nel pomeriggio di oggi la Magistratura ha provveduto a far sradicare il mais OGM del campo di Fanna a Pordenone. Il secondo campo che restava dopo che il campo OGM di Vivaro era stato sradicato in maniera indipendente con l’azione del 9 agosto.
La battaglia che abbiamo aperto già in aprile segna una tappa importante con la conclusione di questo pomeriggio: in Friuli non ci sono campi OGM.
Il 9 agosto quando abbiamo sradicato le piante Ogm, abbiamo voluto affermare che non ci può essere spazio per gli “apprendisti stregoni”, per chi, da Fidenato alla Monsanto, vuole pervicacemente trasformare la natura in merce, rinchiudendo ciò che è il comune fondamentale e costituente della vita dentro il recinto dei brevetti e della proprietà, distruggendo l’equilibrio degli ecosistemi per piegarli al profitto del mercato, piegando il cibo – diritto fondamentale e inalienabile – a mero fattore produttivo, comandando la catena alimentare e l’intera biosfera.
Gli interessi che stanno dietro agli Ogm non solo portano con sé un futuro incontrollato e costruito intorno all’imposizione di un azzardo tecnologico inaccettabile, ma con violenza mettono intrinsecamente “a disposizione” ciò che è vivente entro i meccanismi di accumulazione, privando ogni donna e ogni uomo del diritto di scegliere e del potere di decidere.
Fidenato e company hanno già fatto troppo danno, come dimostra la contaminazione verificata nei dintorni delle coltivazioni Ogm, e hanno già creato troppo pericolo per un territorio in cui invece andrebbero valorizzate le colture locali.
Del resto, la storia delle multinazionali come la BASF, la BAYER, la Monsanto, affonda le radici nella lunga ombra buia della guerra chimica. Dalle radici, il frutto: una vera e propria guerra al vivente, con il tentativo di separare la produzione dalla riproduzione, con la cancellazione della biodiversità in favore di cloni controllati di semi sterili.
Uno sfregio alla terra e alla vita che non è sopportabile.
In tutto il pianeta ci si mobilita per la sovranità alimentare contro le monocolture, contro la brevettabilità del vivente, contro l’agrobusiness e le aziende biotech, per la difesa delle risorse ed è per questo che anche noi tutti oggi, ancor di più, ci sentiamo parte di questo grande vento collettivo che urla “la terra non è in vendita”.
Un vento che ci porterà a Cancun ai primi di dicembre, durante le giornate del vertice Cop 16 sui cambiamenti climatici, insieme ai movimenti ambientali e sociali di tutto il mondo per dire che non ci possono essere ambiguità: la crisi ambientale e climatica nasce da un modello di sviluppo che va completamente cambiato senza lasciar spazio né agli OGM né alla distruzione del pianeta.
Sradichiamo gli Ogm dalla terra, dal ciclo alimentare, come succede con la vendita priva di etichettatura chiara di animali alimentati da mangini al cui interno ci sono prodotti OGM, dalla ricerca che troppe volte è asservita solo agli interessi delle corporation .. da tutta la nostra vita.
La mobilitazione in Friuli ha vinto!
Si tratta di continuare e non abbassare l’attenzione né a livello locale né a livello nazionale.
Proprio in questi giorni il Ministro Galan cerca di far rientrare dalla finestra gli OGM, delegando al piano europeo il controllo sulla materia, mentre invece non solo l’Italia deve continuare a fermare l’introduzione degli OGM ma le regioni, le province, i comuni devono dichiararsi esplicitamente indisponibili alle modificazioni genetiche.
Va ampliata la battaglia per la certificazione trasparente degli alimenti visto che in Italia carne, uova, latte e prodotti derivati provengono da animali di allevamenti intensivi, nutriti prevalentemente con mangimi OGM (come soia che proviene da Brasile, USA e Argentina), il tutto ben nascosto ai consumatori finali. Abbiamo il diritto a non volere gli Ogm nel piatto.
La ricerca, in particolare universitaria, va liberata dal controllo dalle multinazionali bio-tech che vogliono asservire i saperi ai propri interessi.
Quando andammo a Vivaro annunciammo che:
“Ci saremo tutti perché la terra è dove le radici delle comunità affondano e traggono nutrimento, vigore. È dove nasce il cibo nostro e per i nostri figli, dove dovrebbero fiorire i prati e crescere i boschi delle favole che ancora raccontiamo ai bambini, che ancora vorremo raccontare.
Ci saremo per costruire e difendere la comunità a partire da ciò senza cui non c’è vita: il cibo.
Ci saremo, duri e determinati come il legno degli alberi, per fare tana libera tutti, per affermare il diritto e il desiderio delle comunità di riappropiarsi del territorio e restituirlo alla vita anziché al mercato."
Questo è ancora l’appello che lanciamo a tutte e tutti coloro che sentono ciò che noi sentiamo: la disobbedienza civile che resiste e difende la terra è non solo giusta ma semplicemente inevitabile e necessaria .. Ci saremo ancora per continuare a sradicare gli Ogm dalla nostra vita!
Associazione Ya Basta Italia