Al Vertice dei Popoli viene presentato il documento finale frutto del lavoro delle 5 plenarie durante la Cupula.
Nel documento si fa riferimento al teatrino delle false soluzioni inscenato dai potenti a Rio e si lancia una giornata mondiale di sciopero generale
Dopo l'occupazione della fiera AgroBrasil da parte di Via Campesina per denunciare il modello dell'Agrobusiness portato avanti dal governo brasiliano, all'arena planetaria sono state esposte le relazioni riassuntive dei diversi tavoli di lavoro: questa è stata la penultima plenaria dell'assemblea dei popoli, dove sono state presentate le soluzioni per combattere la crisi mondiale. Stamattina si è svolta la terza a ultima assemblea in cui ciascuna delle cinque plenarie ha proposto l'agenda politica per i prossimi anni e le relative campagne da preparare su scala mondiale. Le relazioni integrali sono consultabili sul sito di riferimento.
Plenaria 1, Giustizia sociale e ambientale. E' stato accordato che per garantire tali diritti è necessario, tra le altre misure, rinforzare il rispetto dei diritti umani e cambiare le politiche pubbliche, il sistema di produzione capitalista che domina, opprime e promuove l'etnocidio delle culture popolari.
Plenaria 2, Difesa dei beni comuni e mercantilizzazione della vita. E' necessaria una regolamentazione fondiaria per garantire il diritto alla terra e al territorio. La cartografia sociale, secondo le organizzazioni partecipanti, è lo strumento valido per raggiungere questo obiettivo. E' necessario che ci siano politiche pubbliche destinate a strutturare questi cambiamenti e finanziare progetti socioambientali per le comunità.
Plenaria 3, Sovranità alimentare. Per raggiungere la sovranità alimentare è necessario rinforzare il piccolo agricoltore, il contadino e l'indigeno. E' necessario controllare l'uso dei pesticidi su scala industriale e rinforzare l'idea della agroecologia.
Planaria 4: Energia e industrie estrattive. Viene lanciata la promozione delle energie rinnovabili e il controllo decentralizzato come unica via d'uscita per la crisi energetica mondiale. E' necessario anche che le organizzazioni che inquinano e operano ad alto impatto ambientale (negativo) siano adeguatamente 'ripulite'.
Plenaria 5: Lavoro, per un'altra economia e nuovi paradigmi sociali. Si è concordato sulla necessità di una riforma agraria, sull'abolizione dell'agrobusiness e sulla negazione della mercantilizzazione della natura. Sono queste misure importanti per regolamentare e umanizzare il lavoro. La punizione per la violazione dei diritti dei lavoratori è stato un tema prioritario, fondamentale, applaudito da ogni parte sociale presente, organizzazione e singolo cittadino.
Le campagne principali da tutti lanciate sono: contro l'economia verde, per una riforma agraria e la sovranità alimentare, contro la FMI, OMC, BM, contro gli agrotossici, contro i mega progetti energetici, contro le multinazionali, per l'eliminazione del debito estero, per il pagamento del debito ambientale dei paesi del nord, contro il cambiamento climatico, sono state inoltre lanciate le giornate per a sovranità alimentare, contro la violenza delle donne, contro le miniere a cielo aperto, viene inoltre lanciato il Social Forum Mondiale in Tunisia l'anno prossimo.
Dall'enorme lavoro fatto in queste giornate, è sorto un documento finale, all'inizio del quale emerge l'urgenza di unire le lotte per creare un nuovo paradigma sociale: la Cupula è stato un momento simbolico di convergenza di tantissime realtà, dai contadini alle donne, dagli indigeni ai giovani che hanno discusso sulle priorità del pianeta.
BM, FMI, G8/G20 e la maggior parte dei governi dimostrano di essere irresponsabili nei confronti dell'umanità e del pianeta, favorendo gli interessi delle multinazionali: al vertice ufficiale di Rio+20 si ripete il teatrino delle false soluzioni, difese dagli stessi attori che stanno provocando la crisi, in un sistema in cui le multinazionali avanzano saccheggiando i beni comuni e violando diritti umani e naturali nella totale impunità.
La molteplicità di voci della Cupula denuncia la vera causa strutturale della crisi globale: il sistema capitalista razzista e xenofobo, che provoca la perdita di controllo sociale, democratico e comunitario sulle risorse naturali, che continuano ad essere privatizzate.
Le reali alternative e soluzioni risiedono nei popoli stessi, nelle loro storie, conoscenze e sistemi produttivi tradizionali: la difesa degli spazi pubblici nelle città, come la partecipazione popolare, l'economia solidale e e la valorizzazione di quella locale, la sovranità alimentare, un nuovo paradigma di produzione, distribuzione e consumo.
Nel documento si parla poi della necessità di riconoscere il lavoro delle donne così come il loro diritto ad una vita libera dalla violenza, e stabilire una rete di sicurezza sociale, con politiche pubbliche che garantiscano condizioni di lavoro degne.
Sono infine i popoli che vogliono determinare a cosa e a chi devono essere destinate le risorse energetiche e i beni comuni, che devono essere mantenuti sotto un controllo locale, comunitario e democratico, secondo un nuovo modello energetico basato sulle energie rinnovabili decentralizzate che garantisca energia per le popolazioni e non per le multinazionali.
Questa enorme trasformazione sociale esige una convergenza di azioni e la necessità di ritornare, dopo le giornate del Vertice dei Popoli, ciascuno nel proprio paese con al volontà di costruire quelle convergenze necessarie per continuare le lotte, resistendo e avanzando contro il sistema capitalista e le sue vecchie e nuove forme di riproduzione.
Clarissa Sant'Ana e Franco Carrassi (Art Lab Occupato - Globalproject Parma)
Francesca Stanca (Ass. Ya Basta - Globalproject)