Le iniziative sulla comunicazione e l'informazione si snodano tra l'Aterro do Flamengo e l'università. Nel pomeriggio Anatel e forze dell'ordine tentano la chiusura di Radio Cupula
Il Forum Mundial de Midia Livre all'Università Federale di Rio do Janeiro.
“Impegnati nella lotta per la comunicazione libera e per alternative ai modelli di comunicazione monopolizzati o controllati dal potere economico, i media alternativi sono quelli che servono alle comunità, alle lotte sociali, alla cultura e alla diversità. Praticano licenze favorevoli all'uso collettivo e non al business delle corporazioni. Condividono e difendono il bene comune e la libertà di espressione a tutte e tutti e non soltanto alle aziende che dominano il settore. Intendere la comunicazione come un diritto umano e per questo vogliono la cambiare la comunicazione ne mondo.”
Queste iniziali e testuali parole del manifesto propositivo del II FMML, il secondo forum mondiale dei media liberi rappresentano chiaramente il globale bisogno di un informazione alternativa, libera, che permetta il pluralismo delle voci informative. Al Vertice dei Popoli a gran voce si chiede un informazione libera. L'urgenza comunicativa è oramai un bisogno globale, la libertà di espressione deve essere totale e senza compromessi, la volontà è popolare.
Al campus dell'Università nella zona di Praia Vermelha incontriamo Bia Barbosa, appartenente ad uno dei collettivi organizzatori dell'evento e coordinatrice dello stesso.
Racconta che uno degli scopi fondamentali del forum è quello di voler includere con un ruolo prioritario la questione comunicativa nell'agenda di tutela dei beni comuni, oramai termine internazionale di riferimento basilare teorico, perché è tramite il monopolio dell'informazione che i popoli non riescono ad esprimersi e ottenere così la libertà culturale necessaria per un cambiamento delle pratiche sociali, per cui ci si muove attorno al paradigma informazione libera popoli liberi.
Il forum propone un' articolazione globale per la difesa del diritto ai saperi liberi che impedisca ai governi di creare leggi per limitare il pluralismo informativo, censurare i media più popolari impedendo la conoscenza ai cittadini, privandoli così del loro diritto alla libertà culturale.
Poco prima dell'intervista veniamo a sapere di un primo tentativo da parte dell'ANATEL di bloccare Radio Cupula, la radio comunitaria nata contemporaneamente al forum situata in uno degli stand all'ingresso del vertice, nel media center, a causa di una presunta quanto improbabile interferenza con i sistemi elettronici e le frequenze dell'aeroporto Santos Dummond, a 2km dall'Aterro do Flamengo. Terminata l'intervista ci rechiamo sul luogo nel quale si susseguono gli interventi a difesa della libertà di trasmissione della radio che ogni giorno dà spazio mediatico ai rappresentanti sociali delle numerose culture e tematiche presenti a Rio, intervallando gli aperti interventi con la programmazione musicale di qualità.
Radio Cupula trasmette però a basse frequenze, la motivazione pare ambigua, un poliziotto interpellato si lascia scappare la motivazione reale: la trasmissioni disturberebbero (politicamente) il canale della televisione Globo, canale che intende avere il monopolio delle trasmissioni.
Dopo un primo tentativo di chiusura da parte dell'Anatel Aagenzia Nazionale delle Telecomunicazione, l'autorità garante in Brasile, sono continuati numerosi interventi al microfono della radio,tra i quali quello di Maria Pia Mattos, presidentessa dell'associazione mondiale delle radio comunitarie che insiste sulla libertà espressione come diritto umano e come strumento all'integrazione.
Poco dopo avviene un'altro tentativo di chiusura, questa volta i funzionari dell'Anatel non sono venuti, hanno delegato alla polizia militare, pur senza mandato, il compito di arrestare il responsabile organizzatore e fermare le trasmissioni. Inoltre viene accusata la radio e le numerose persone presenti per il sostegno di apologia al crimine. Per avviare la trattativa dopo alcuni attimi di tensione, alcuni funzionari statali e delegati della radio entrano in un edificio, l'ingresso di ulteriori persone viene impedito dalla chiusura delle porte e da un cordone di agenti all'entrata.
Anatel e il ministero della comunicazione, con il battaglione dello shok, batalhao de choque presente e appostato attorno alla sede di Radio Cupola, affermano di aver cominciato ulteriori controlli, ascoltando l'intervista di una giornalista di una televisione brasiliana invece pare che la polizia sia pronta ad intervenire non appena le donne e bambini presenti sul luogo saranno andate via. Numerosi media attivisti da tutto il mondo e membri di varie associazioni brasiliani militanti cantando si dichiarano pronti alla resistenza mediatica. Sembra un paradosso che in un vertice dei popoli una radio che si pronuncia per l'informazione libera sia minacciata dal reparto speciale, davanti agli occhi di tutto il mondo viene fatto un attacco diretto alla libertà di conoscenza, alla libertà dei saperi e alle libere espressioni.
Viene proposta, e non accettata, la chiusura momentanea della radio ed ancora si continua a trattare, e si annunciano ulteriori controlli. Si presenta sul luogo un corteo che intona il coro “abaixo a repressao, liberdade de espressao”, sono giovani attivisti brasiliani del movimento “uscire dal capitalismo”. Si susseguono interventi, musiche e cori di resistenza e sostegno alla radio comunitaria.
L'ennesima farsa riguarda l'Anatel, che lavora direttamente per le tv e grosse compagnie della televisione, ed è anche l'agenzia stessa che si (pre)occupa di recarsi nelle favelas a bloccare il wireless quando viene reso disponibile e libero.
Infine la tensione pare attenuarsi e le forze dell'ordine si allontanano, la minaccia di un loro ingresso nella cupola si fa meno pesante, e le trattative continuano in qualche spazio dell'Aterro do Flamengo: il non aver ceduto alla volontà ambigua governativa lobbistica ha fatto in modo che Radio Cupola, radio appena nata, nata nel segno della difesa della propria natura libera, popolare e di conflitto continuasse le sue trasmissioni. E così la diretta termina senza impedimenti concreti per lasciare spazio alla programmazione musicale notturna, e con la promessa che Radio Cupola sarà presente anche domani.
Clarissa Sant'Ana e Franco Carrassi (Art Lab Occupato - Globalproject Parma)
Francesca Stanca (Ass. Ya Basta - Globalproject)
Francesca Stanca (Ass. Ya Basta - Globalproject)