venerdì 7 dicembre 2012
Egitto - Il discorso televisivo di Morsi fa allargare le proteste
Dopo la notte di scontri al Cairo tra oppositori e sostenitori del presidente Morsi che ha portato ad un bilancio di almeno sette morti, 350 i feriti e oltre 300 arresti eseguiti dalla polizia nella capitale la protesta è continua anche oggi con altri cortei dell'opposizione che hanno sfidato l'ordine della Guardia Repubblicana che aveva intimato di non fare manifestazioni in particolare nell'area del palazzo presidenziale.
C'era attesa in giornata, oggi, per il discorso televisivo del presidente Morsi. Il suo discorso ha ribadito che: "la minoranza deve accettare il volere della maggioranza". Il presidente nel confermare il referendum del 15 dicembre sulla costituzione, contestata dalle opposizioni, ha anche giustificato il decreto che gli concede ampi poteri e alla fine ha fatto un generico invito alle opposizioni per un incontro sabato.
La posizione del Fronte di Salvezza Nazionale, che comprende una buona parte dell'opposizione resta ferma: il presidente deve ritira il decreto con cui ha accentrato su di sè il potere e bisogna rinviare il referendum sulla costituzione proposta dagli islamici con contenuti di restringimento delle libertà individuali e collettive.
Per domani sono annunciate nuove proteste e un nuovo appuntamento di piazza.
In tarda serata è giunta la notizia che oltre alla sede centrale dei Fratelli Musulmani al Cairo è stato dato alle fiamme così come è successo anche in altre città del paese.
Sulle minacce lanciate verso chi manifesta si è pronunciato anche un esponente dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani: "La gente ha il diritto di protestare pacificamente e di non essere uccisa o ferita nel farlo. L'attuale governo è arrivato al potere col sostegno di simili proteste e per questo dovrebbe essere sensibile alla necessità di tutelare i diritti di libertà, di espressione e di riunirsi pacificamente dei manifestanti".
Intanto anche l’Università Al-Azhar, l’istituzione più prestigiosa del mondo islamico sunnita, ha chiesto al presidente di sospendere il decreto. In un comunicato, Al-Azhar ha inoltre chiesto a Morsi di avviare un dialogo senza condizioni con i l’opposizione.
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Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.
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