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Girare per Gerusalemme oggi è impossibile. E’ domenica di pasqua la città è fortemente militarizzata. Sulle nostre teste incombe un enorme sommergibile bianco, modello Gaza, che consente il monitoraggio precisissimo di tutto quello che accade. Giunge la notizia anche oggi di una provocazione da parte dei coloni israeliani: intorno alle 14.00 alcuni coloni fanno incursione nella spianata delle moschee.
Alle 17.00, appuntamento alla porta di Damasco. Assieme ai giovani del centro Fenicottero e a quelli dell’associazione afro-palestinese (che ha un centro proprio accanto alla spianta delle moschee) improvvisiamo una festa... "free free palestine" sono gli slogan che centinaia di persone tra carovana e giovani palestinesi scandiscono a ritmo di Murga (la banda che ha accompagnato in questi giorni la carovana del gruppo "A"). I nostri pensieri vanno a Gaza dove non è stato possibile entrare, dove la situazione è ancora estremamente difficile. Vanno al muro della vergogna che strappa terre e dignità alla popolazione palestinese. Vanno ai campi profughi dove non arrivano acqua ed elettricità e dove l’esercito israeliano fa continuamente e arbitrariamente incursione. Vanno ai sorrisi dei bambini incontrati che attraverso lo sport, la musica, i progetti educativi messi in atto sbaragliano giorno dopo giorno lo stato di assedio del governo israeliano. Vanno alle parole ritmate con rabbia dai giovani rapper che abbiamo conosciuto e applaudito. Vanno alle donne e agli uomini di tutti i villaggi che abbiamo attraversato che resistono quotidinamente e collettivamente per difendere il loro territorio, il loro diritto ad una vita dignitosa. Ultima tappa della carovana edizione 2009. Ma è solo un nuovo inizio... stay be tuned!