Parte immediata una pioggia di lacrimogeni. Saranno quindici alla fine di questa lunga giornata le persone ferite: alcune hanno perso conoscenza per i gas. Altre sono state colpite dai candelotti.
L’esercito israeliano fa sfoggio in queste occasioni di armi non convenzionali: oggi ha sperimentato una sorta di sirena assordante, come una bomba acustica che infastidisce da far male. Poi, ad un certo punto il lancio di una vera e propria pioggia di lacrimogeni: vengono sparati in aria contemporaneamente ottanta candelotti che circondano tutti i manifestanti.
Un giovane palestinese viene arrestato. Restano tutti lì davanti all’esercito. Le donne in prima fila e non arretrano di un passo fino al suo rilascio. Un corteo lunghissimo oggi, interminabile, estenuante e duro.
E’ un venerdì qualunque nei villaggi attorno a Ramallah, da oltre quattro anni.
Alcune riflessioni con Riccardo Carraro, Servizio Civile Internazionale, che si trova a Bil’in in questi giorni a conclusione della manifestazione venerdì 24 aprile.
[ audio ]