I lavoratori dello stabilimento di un fornitore della Honda a
Foshan, nel sud della Cina, hanno dato vita a una manifestazione di protesta per chiedere miglioramenti salariali. Il colosso giapponese aveva avuto due settimane di sciopero a singhiozzo nelle sue tre fabbriche per lo stesso motivo. In un’altra fabbrica di componenti per auto a Kunshan, sempre nel sud, gli operai si sono scontrati con la polizia e
ci sono stati 50 feriti, secondo China Daily. Che sta succedendo nella zona più industrializzata del paese? La protesta, che ha toccato anche fabbriche di componenti per
Apple e Sony, sta crescendo sulla base di due motivazioni. La prima
è il livello dei salari, ormai troppo basso per vivere, oltre che per resistere a turni di lavoro massacranti. La seconda è l’età media degli operai, perlopiù ventenni,
la seconda generazione arrivata nelle fabbriche. I salari degli operai nell’industria dell’auto, quella che sta battendo tutti i record di crescita mondiali (a fine 2010
si prevede un mercato con un clamoroso +20%), vanno dai 1000 ai 2000 yuan mensili, dai
146 ai 293 dollari. Si guadagna mediamente di più nelle fabbriche vicino alla costa che in quelle dell’interno, nelle fabbriche nate da joint venture con aziende straniere che in quelle locali (dove viene richiesta meno formazione). Gli operai sono giovanissimi,
intorno ai 20 anni (lì chiamata generazione C), figli dei primi operai migrati circa vent’anni fa dall’interno e dalle campagne nelle zone di nuova industrializzazione sulla costa. La differenza è che allora c’era chi poteva tornare a casa, mentre oggi le cose sono cambiate. Stando ai dati ufficiali, la popolazione rurale è scesa dal 70 al 53%, insomma, in campagna spesso non c’è più nulla. E nelle nuove città nate intorno alle fabbriche del sud,
una casa costa anche 1 dollaro a metro quadro, carissima rispetto ai bassi livelli di stipendio. Alla
Honda, che pure quest’anno ha venduto nel primo quadrimestre
il 36% di auto in più e punta ad aumentare la produzione da 650.000 unità all’anno a 830.000 e dunque a vendere più delle 580.000 macchine del 2009, un’ora di straordinario (diffusissimo e spesso obbligato)
viene retribuito 70 centesimi di dollaro. E tutto il mondo è paese, come si dice: un direttore di fabbrica guadagna circa 50 volte un operaio, mentre non è un caso che il cinese più ricco del paese sia il capo della
Byd, 5 miliardi di dollari di fortuna personale tirati su soprattutto costruendo automobili.