Comunicato del Municipio Autonomo
Ai mezzi di comunicazione nazionali ed internazionali
Alle organizzazioni sociali e civili
Agli organismi non governativi di difesa dei diritti umani
Alla Otra campana
Il giorno 8 giugno 2010 resterà registrato nella storia delle comunità indigene di Oaxaca, ricordando che la solidarietà disinteressata è la massima espressione di tenerezza e amore nell'essere umano.
Questa data sarà anche ricordata perchè si potrà vedere che, anche con le rispettive differenze, possiamo camminare insieme per mostrare che c'è un'ultima speranza nel poter costruire un mondo più giusto e più umano; che sicuramente inizierà quando chi comanda, comandi obbedendo.
Ringraziamo tutti di questa tenerezza e questo amore. Chi cammina per conoscere la proposta politica di San Juan Copala, sappiamo che chi accompagna questa carovana saprà rispettare il nostro progetto di autonomia; siamo sicuri è il cammino verso una vita di giustizia e dignità.
Tutti sappiamo che le nuove minacce che appaiono nei media scritti, lanciate dal dirigente di una banda criminale che opera nella regione triqui, obbediscono all'ordine criminale del potente che mal governa il nostro stato, e sono le stesse minacce che questo sicario aveva lanciato il giorno prima del 27 aprile, data nella quale hanno causato la morte ai nostri compagni Bety Cariño e Jiry Antero, che hanno offerto la loro vita per il nostro progetto e il nostro sogno.
Per questo esigiamo che i governi statali e federali si assumano la responsabilità di garantire il libero transito e la sicurezza della Carovana e dei nostri compagni e compagne di San Juan Copala.
Di fronte alla loro assenza e silenzio li riteniamo responsabili di qualsiasi atto di provocazione che può soffrire questa missione umanitaria; perchè con la loro attitudine stanno permettendo che il sicario assassino e il suo gruppo criminale minaccino e intimidiscano con totale impunità.
E denunciamo che questo gruppo di criminali ha bloccato, nella notte di ieri e alba di oggi, la strada all'altezza della comunità di "La Sabana" con pietre grandi, collocate in tre punti, poste da macchinari pesanti che non possono essere rimosse facilmente.
Esigiamo che il mal governo di Oaxaca ordini a questo gruppo paramilitare al suo servizio, che liberino la strada; poiché gli aiuti che questa carovana porta con se è la speranza perchè più di 70 famiglie, di cui la maggioranza sono bambini ed anziani, possano sopravvivere.
Al contrario, staremo vedendo come, poco a poco, moriranno di infermità curabili e di fame.
Sappiamo che questa carovana è formata da gente di varie organizzazioni civili, centri dei diritti Umani, Chiesa, gruppi solidali, organizzazioni politiche, sindacali, mezzi di comunicazione, collettivi, fratelli indigeni e persone; per questo chiediamo in maniera fraterna che chi la compone si comporti con rispetto e tolleranza, e seguano le indicazioni che verranno date dai coordinatori che l'assemblea di San Juan Copala ha designato a questo scopo, perchè da tutto questo dipenderà l'esito di questa nobile missione.
Così come chiediamo a tutti quelli che nel mondo hanno solidarizzato con la nostra causa e che hanno chiesto il castigo dei responsabili dell'assassinio del nostri compagni Bety e Jyri, di aggiungersi spiritualmente e politicamente dai suoi paesi d'origine alla Carovana del 8 giugno, con azioni solidali e manifestazioni di fronte alle ambasciate e consolati del Messico nei suoi paesi; sollecitando le autorità messicane e facendo informazione sulla carovane e sulle condizioni di vita a San Juan Copala, o con qualsiasi altra azione che pensano utile.
Riaffermiamo che questi comunicati sono la forma per far conoscere la nostra parola e che ogni comunicato o bollettino deve avere almeno una firma di qualcuno di quelli che la comunità ha designato per questo incarico.
Così come il blog da noi riconosciuto e di cui siamo responsabili è:
http://autonomiaencopala.wordpress.com/
Rispettosamente,
Municipio Autónomo de San Juan Copala
Casimiro Martínez Aguilar
Portavoce.
Alle organizzazioni sociali e civili
Agli organismi non governativi di difesa dei diritti umani
Alla Otra campana
Il giorno 8 giugno 2010 resterà registrato nella storia delle comunità indigene di Oaxaca, ricordando che la solidarietà disinteressata è la massima espressione di tenerezza e amore nell'essere umano.
Questa data sarà anche ricordata perchè si potrà vedere che, anche con le rispettive differenze, possiamo camminare insieme per mostrare che c'è un'ultima speranza nel poter costruire un mondo più giusto e più umano; che sicuramente inizierà quando chi comanda, comandi obbedendo.
Ringraziamo tutti di questa tenerezza e questo amore. Chi cammina per conoscere la proposta politica di San Juan Copala, sappiamo che chi accompagna questa carovana saprà rispettare il nostro progetto di autonomia; siamo sicuri è il cammino verso una vita di giustizia e dignità.
Tutti sappiamo che le nuove minacce che appaiono nei media scritti, lanciate dal dirigente di una banda criminale che opera nella regione triqui, obbediscono all'ordine criminale del potente che mal governa il nostro stato, e sono le stesse minacce che questo sicario aveva lanciato il giorno prima del 27 aprile, data nella quale hanno causato la morte ai nostri compagni Bety Cariño e Jiry Antero, che hanno offerto la loro vita per il nostro progetto e il nostro sogno.
Per questo esigiamo che i governi statali e federali si assumano la responsabilità di garantire il libero transito e la sicurezza della Carovana e dei nostri compagni e compagne di San Juan Copala.
Di fronte alla loro assenza e silenzio li riteniamo responsabili di qualsiasi atto di provocazione che può soffrire questa missione umanitaria; perchè con la loro attitudine stanno permettendo che il sicario assassino e il suo gruppo criminale minaccino e intimidiscano con totale impunità.
E denunciamo che questo gruppo di criminali ha bloccato, nella notte di ieri e alba di oggi, la strada all'altezza della comunità di "La Sabana" con pietre grandi, collocate in tre punti, poste da macchinari pesanti che non possono essere rimosse facilmente.
Esigiamo che il mal governo di Oaxaca ordini a questo gruppo paramilitare al suo servizio, che liberino la strada; poiché gli aiuti che questa carovana porta con se è la speranza perchè più di 70 famiglie, di cui la maggioranza sono bambini ed anziani, possano sopravvivere.
Al contrario, staremo vedendo come, poco a poco, moriranno di infermità curabili e di fame.
Sappiamo che questa carovana è formata da gente di varie organizzazioni civili, centri dei diritti Umani, Chiesa, gruppi solidali, organizzazioni politiche, sindacali, mezzi di comunicazione, collettivi, fratelli indigeni e persone; per questo chiediamo in maniera fraterna che chi la compone si comporti con rispetto e tolleranza, e seguano le indicazioni che verranno date dai coordinatori che l'assemblea di San Juan Copala ha designato a questo scopo, perchè da tutto questo dipenderà l'esito di questa nobile missione.
Così come chiediamo a tutti quelli che nel mondo hanno solidarizzato con la nostra causa e che hanno chiesto il castigo dei responsabili dell'assassinio del nostri compagni Bety e Jyri, di aggiungersi spiritualmente e politicamente dai suoi paesi d'origine alla Carovana del 8 giugno, con azioni solidali e manifestazioni di fronte alle ambasciate e consolati del Messico nei suoi paesi; sollecitando le autorità messicane e facendo informazione sulla carovane e sulle condizioni di vita a San Juan Copala, o con qualsiasi altra azione che pensano utile.
Riaffermiamo che questi comunicati sono la forma per far conoscere la nostra parola e che ogni comunicato o bollettino deve avere almeno una firma di qualcuno di quelli che la comunità ha designato per questo incarico.
Così come il blog da noi riconosciuto e di cui siamo responsabili è:
http://autonomiaencopala.wordpress.com/
Rispettosamente,
Municipio Autónomo de San Juan Copala
Casimiro Martínez Aguilar
Portavoce.