Dopo la decisione presa dal governo israeliano di allentare il blocco sulla Striscia di Gaza, i primi prodotti ad entrare sono stati: succhi di frutta, marmellata, dolci, biscotti, spezie, patatine, ma anche soda e schiuma da barba.
A confermare la notizia è stato il funzionario palestinese Raed Fattouh, precisando che lo Stato ebraico ha deciso di allentare le misure restrittive in vigore da tre anni nei confronti del passaggio di beni verso la popolazione palestinese. La decisione di Israele di imporre l'embargo su Gaza segue la presa del potere di Hamas nella Striscia nel 2007.
La decisione è arrivata in seguito alle critiche internazionali relative al blitz condotto sulla Freedom Flotilla. Fattouh ha però aggiunto che sarebbe altri i prodotti di cui palestinesi hanno bisogno: "Noi vogliamo che Israele sospenda il bando sul tessile, sui vestiti, sul materiale d'ufficio, i prodotti di carta e per la scuola". Il funzionario ha poi affermato che i palestinesi non sarebbero soddisfatti delle misure adottate da Israele in merito: "Quello che vogliamo soprattutto è che [Israele] consenta il trasferimento di cemento e ferro, che sono materiali veramente essenziali". Questa mattina il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il "forum dei sette ministri" hanno discusso le ripercussioni del raid sulla flottiglia e le possibili conseguenze su Gaza, ma al termine del vertice non è stato emesso alcun comunicato ufficiale.
A confermare la notizia è stato il funzionario palestinese Raed Fattouh, precisando che lo Stato ebraico ha deciso di allentare le misure restrittive in vigore da tre anni nei confronti del passaggio di beni verso la popolazione palestinese. La decisione di Israele di imporre l'embargo su Gaza segue la presa del potere di Hamas nella Striscia nel 2007.
La decisione è arrivata in seguito alle critiche internazionali relative al blitz condotto sulla Freedom Flotilla. Fattouh ha però aggiunto che sarebbe altri i prodotti di cui palestinesi hanno bisogno: "Noi vogliamo che Israele sospenda il bando sul tessile, sui vestiti, sul materiale d'ufficio, i prodotti di carta e per la scuola". Il funzionario ha poi affermato che i palestinesi non sarebbero soddisfatti delle misure adottate da Israele in merito: "Quello che vogliamo soprattutto è che [Israele] consenta il trasferimento di cemento e ferro, che sono materiali veramente essenziali". Questa mattina il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il "forum dei sette ministri" hanno discusso le ripercussioni del raid sulla flottiglia e le possibili conseguenze su Gaza, ma al termine del vertice non è stato emesso alcun comunicato ufficiale.