- Nel link la diretta horror della falla attraverso il sito della BP.
Qualcuno ha detto che Bill Clinton davanti alla crisi del Golfo sarebbe da tempo stato fotografato sulle spiagge della Louisiana con indosso una muta; l’istinto politico mediatico del 41mo presidente daltronde era leggendario e non si può dire che Obama abbia lo stesso talento. La performance di Obama nell conferenza stampa sul disastro Deepwater è stata probabilmente il meglio che ci si potesse attendere date le circostanze catatstrofiche. Assunzione della responsabilità, empatia e comprensione per la gente della Lousiana (“io vengo dalla Hawaii dove l’oceano è sacro”) e una stoccata sarcastica allo slogan (“drill, baby drill”) della massaia populista dell’Alaska. Sarah Palin naturalmente è stata fra le più entusiaste fautrici del teorema “il Golfo è la Katrina di Obama”; contro la demagogia della destra il presidente ha impiegato i suoi punti forti: razionalità e autorevolezza. Purtroppo non infallibili come strumenti politici specie se uniti ad una dose di realismo. Nuovamente investito di ambasciate infauste, Obama ha dipinto l’incidente BP come frutto dei rischi sempre maggiori richiesti nell’estrazione di una risorsa sempre più rara, dichiarando in un senso ufficilmente aperta dell’era del "tough oil", il “petrolio difficile”, come l’ha definita Michael Klare oppure Peter Maass che ha chiamato i nostri tempi “il crepuscolo violento” degli idrocarburi da cui dipendono le economie mondiali. Oggi (29 maggio) il presidente è andato sulle coste imbrattate del Delta per tentare di gestire ulteriormente davanti alle telecamere una crisi che molti (come Robert Redford qui) chiedono diventi lo spunto politico per riforme energetiche la cui necessità è tragicamente ormai sotto gli occhi di tutti.
Tratto da Losangelista
martedì 1 giugno 2010
Il crepuscolo violento del Golfo
Più di 500, 40, 30, 20, 10 anni dopo
ALLERTA ROSSA E CHIUSURA CARACOLES
BOICOTTA TURCHIA
Viva EZLN
Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.
La lucha sigue!