Chiapas 5 luglio 2010
E' iniziato oggi il giro che una delegazione di collettivi, associaziani e organizzazioni europee ha organizzato in Chiapas in territorio zapatista.
La brigata ha come obiettivi conoscere, documentare e diffondere, le aggressioni che le comunità zapatiste subiscono da parte di gruppi paramilitari, secondo una strategia di contro insurrezione elaborata tanto a livello di governo federale messicano che statale chiapaneco e che prevede anche un uso dei mezzi di comunicazione in chiave di criminalizzazione dei movimenti sociali.
Un tentativo di attacco continuo all'autonomia costruita dall'esperienza zapatista, basata sulla ricerca e la costruzione di una diversa relazione sociale basata sulla salvaguadia delle risorse, della terra, dei beni comuni.
Un tentativo di attacco per appropriarsi delle terre recuperate, che ha come sfondo le logiche di sfruttamento e devastazione ambientale, di controllo delle risorse e della biodiversità ben incarnate dalle multinazionali del turismo e/o della farmachimica.
E' da San Cristobal infatti, che dovrebbe partire quella che nella penisola dello Yucatan è definita la "ruta Maya", un lungo e grande corridoio turistico da riempire con mega resort modello Cancun.
E' sempre il Chiapas, con la sua immensa biodiversità, che si vorrebbe strappata alla cultura tradizionale maya e consegnata agli ingegnieri della vita.
La prima tappa ha portato la brigata a Mitzton, qui ha incontrato le autorità locali che hanno avuto modo di raccontare la loro storia e la loro resistenza, tanto ai paramilitari che al progetto governativo di costruzione dell'autostrada San Cristobal-Palenque.
Paradossale ed emblematico che tutto questo avvenga a relativamente pochi kilometri da Cancun, sede del vertice Cop16 sull'ambiente e il clima che si terrà a fine novembre inizio dicembre. Paradigma del fracasso del modello di svuluppo che ha governato fino ad oggi, Cancun potrà essere anche la vetrina per le resitenze che, usando lo slogan della Rete Italiana per la Giustizia Ambientale e Sociale, chiedono di "cambiare il modello, non il clima".
L'Associazione Ya Basta Italia partecipa alla Brigata ed invita tutt@ a sostenerla appoggiandone la convocazione. L'adesione può essere inviata a info@yabasta.it
CONVOCAZIONE DELLA BRIGATA
5 luglio 2010
Una brigata europea di solidarietà, appoggio e fratellanza con le comunità indigene in ribellione, ha raggiunto il Chiapas per salutare e abbracciare i compagni e le compagne zapatiste, interessarsi alla situzazione in cui si trovano, condividere la loro realtà, documentarla e diffonderla.
Come delegazione e in rappresentanza del suo insieme, questa brigata è composta da diverse persone di differenti collettivi, gruppi, organizzazioni della rete europea di solidarietà con gli zapatisti, aderenti alla Sesta Dichiarazione e altri collettivi a livello europeo
- che rivendicano la legittimità del progetto zapatista, il suo diritto alla resistenza, alla ribellione, all'autonomia e a costruire il proprio sviluppo;
- che rifiutano l'espropriazione, l'esclusione, la repressione, le strategie di controinsurrezione e le violazioni dei diritti umani, esigendone la cessazione;
- che appoggiano gli avanzamenti e i percorsi realizzati dalle comunità indigene in resistenza e dai movimenti che lottano in Messico
Sappiamo che dai secoli scorsi fino al presente, in Chiapas e in tutto il Messico predominano i 4 assi del capitalismo e cioè lo sfruttamento, l'espropriazione, la repressione e il disprezzo, soprattutto per chi si trova in basso e a sinistra, però in particolare per i popoli indigeni originari che quotidianamente si trovano a convivere e scontrarsi con la militarizzazione, la paramilitarizzazione, la corruzione e l'impunità di chi successivamente sta esercitando il potere politico e economico in questo paese, in chiara convivenza e con il consenso e complicità diretta dell'Unione Europea e del governo degli Stati Uniti, così come continuiamo a denunciare.
Al tempo stesso non ignoriamo che in Chiapas (così come a Atenco, Oaxaca, Baja California e .. in tutto il Messico) attualmente si sta potenziando una campagna del governo contro la solidarietà nazionale ed internazionale, vergognosa e pericolosa, fino ad arrivare a mortali conseguenze, semplicemente perchè porta testimoni scomodi delle realtà e atrocità che succedono in questi posti, con le più che conosciute responsabilità dirette ed intellettuali.
Si sa e sappiamo di tutto questo, però sappiamo che in Chiapas e in molte altri parti del Messico continuà la dignità e la resistenza di chi non vacilla, non si arrende, non si vende. Così come succede in altre latitudini del mondo. Questa volta concretamente da terre europee, ci sentiamo uguali a questa gente, compagni e campagne, fratelli e sorelle, per osservare e trasformarci in uno specchio e riflesso di tutto quello che vediamo e viviamo.
La nostra presenza non è una ingerenza nella politica interna del Messico, ma l'appoggio a un progetto di trasformazione sociale, in base al diritto e al dovere degli individui, dei gruppi e delle istituzioni di promuovere e proteggere i diritti umani e le libertà fondamentali universalmente riconosciute.
Partendo dal nostro diritto ad esercitare la solidarietà, facciamo responsabili i tre livelli del governo e coloro che dipendono dai loro comandi, di tutto quello che può succedere alla Brigata di solidarietà con lo zapatismo e/o a qualsiasi dei suoi membri così come a coloro che potranno accmpagnarla e sostenerla nella sua missione e tragitto in terre messicane.
Il nostro lavoro consisterà nel visitare il territorio zapatista e le comunità minacciate. Così come ci incontreremo con altri gruppi di solidarietà e aderenti alla Sesta Dichaiarzione della Selva Lacandona, per conoscerci meglio e scambiare informazioni e esperienze.
Al ritorno torneremo ad incontrarci, per condividere quello che abbiamo vissuto e continuare a camminare, insieme, verso quel mondo nuovo che abbiamo nei nostri cuori, nel quale c'è spazio per molti mondi.
Alana –Grecia, ASSI (Acción Social Sindical Internacionalista) de Zaragoza - Estado Español; Associazione Ya Basta – Italia; caracol mundo-eco de latido en solidaridad -Viena, Austria; Caracol Solidario - Besançon, Francia; Caracol Zaragoza -Aragón-estado español; Centro de Documentación sobre Zapatismo (CEDOZ); Comitato Chiapas “Maribel” – Bergamo- Italia; Comité de solidarité avec les peuples du Chiapas en lutte (CSPCL) – Francia ; Confederación General del Trabajo -Estado Español; Fuga em Rede -Galizia, Estado Español; Grupo B.A.S.T.A – Alemania; Grupo IRU -Estado Español; Plataforma de Solidaridad con Chiapas de Aragón -Estado Español; Plataforma de Solidaridad con Chiapas de Madrid -Estado Español; Red Latina sin fronteras - Estocolmo, Suecia; Unión Mexicana Suiza (UMES) – Zürich, Suiza; Solidaires (Unión Sindical) - Francia
E' importante sostenere la brigata, come già stanno facendo molte realtà europee.
Per dare appoggio inviare una mail a:
info@yabasta.it
LA BRIGATA SARA' SEGUITA SUL SITO DI
Europa Zapatista
E' iniziato oggi il giro che una delegazione di collettivi, associaziani e organizzazioni europee ha organizzato in Chiapas in territorio zapatista.
La brigata ha come obiettivi conoscere, documentare e diffondere, le aggressioni che le comunità zapatiste subiscono da parte di gruppi paramilitari, secondo una strategia di contro insurrezione elaborata tanto a livello di governo federale messicano che statale chiapaneco e che prevede anche un uso dei mezzi di comunicazione in chiave di criminalizzazione dei movimenti sociali.
Un tentativo di attacco continuo all'autonomia costruita dall'esperienza zapatista, basata sulla ricerca e la costruzione di una diversa relazione sociale basata sulla salvaguadia delle risorse, della terra, dei beni comuni.
Un tentativo di attacco per appropriarsi delle terre recuperate, che ha come sfondo le logiche di sfruttamento e devastazione ambientale, di controllo delle risorse e della biodiversità ben incarnate dalle multinazionali del turismo e/o della farmachimica.
E' da San Cristobal infatti, che dovrebbe partire quella che nella penisola dello Yucatan è definita la "ruta Maya", un lungo e grande corridoio turistico da riempire con mega resort modello Cancun.
E' sempre il Chiapas, con la sua immensa biodiversità, che si vorrebbe strappata alla cultura tradizionale maya e consegnata agli ingegnieri della vita.
La prima tappa ha portato la brigata a Mitzton, qui ha incontrato le autorità locali che hanno avuto modo di raccontare la loro storia e la loro resistenza, tanto ai paramilitari che al progetto governativo di costruzione dell'autostrada San Cristobal-Palenque.
Paradossale ed emblematico che tutto questo avvenga a relativamente pochi kilometri da Cancun, sede del vertice Cop16 sull'ambiente e il clima che si terrà a fine novembre inizio dicembre. Paradigma del fracasso del modello di svuluppo che ha governato fino ad oggi, Cancun potrà essere anche la vetrina per le resitenze che, usando lo slogan della Rete Italiana per la Giustizia Ambientale e Sociale, chiedono di "cambiare il modello, non il clima".
L'Associazione Ya Basta Italia partecipa alla Brigata ed invita tutt@ a sostenerla appoggiandone la convocazione. L'adesione può essere inviata a info@yabasta.it
CONVOCAZIONE DELLA BRIGATA
5 luglio 2010
Una brigata europea di solidarietà, appoggio e fratellanza con le comunità indigene in ribellione, ha raggiunto il Chiapas per salutare e abbracciare i compagni e le compagne zapatiste, interessarsi alla situzazione in cui si trovano, condividere la loro realtà, documentarla e diffonderla.
Come delegazione e in rappresentanza del suo insieme, questa brigata è composta da diverse persone di differenti collettivi, gruppi, organizzazioni della rete europea di solidarietà con gli zapatisti, aderenti alla Sesta Dichiarazione e altri collettivi a livello europeo
- che rivendicano la legittimità del progetto zapatista, il suo diritto alla resistenza, alla ribellione, all'autonomia e a costruire il proprio sviluppo;
- che rifiutano l'espropriazione, l'esclusione, la repressione, le strategie di controinsurrezione e le violazioni dei diritti umani, esigendone la cessazione;
- che appoggiano gli avanzamenti e i percorsi realizzati dalle comunità indigene in resistenza e dai movimenti che lottano in Messico
Sappiamo che dai secoli scorsi fino al presente, in Chiapas e in tutto il Messico predominano i 4 assi del capitalismo e cioè lo sfruttamento, l'espropriazione, la repressione e il disprezzo, soprattutto per chi si trova in basso e a sinistra, però in particolare per i popoli indigeni originari che quotidianamente si trovano a convivere e scontrarsi con la militarizzazione, la paramilitarizzazione, la corruzione e l'impunità di chi successivamente sta esercitando il potere politico e economico in questo paese, in chiara convivenza e con il consenso e complicità diretta dell'Unione Europea e del governo degli Stati Uniti, così come continuiamo a denunciare.
Al tempo stesso non ignoriamo che in Chiapas (così come a Atenco, Oaxaca, Baja California e .. in tutto il Messico) attualmente si sta potenziando una campagna del governo contro la solidarietà nazionale ed internazionale, vergognosa e pericolosa, fino ad arrivare a mortali conseguenze, semplicemente perchè porta testimoni scomodi delle realtà e atrocità che succedono in questi posti, con le più che conosciute responsabilità dirette ed intellettuali.
Si sa e sappiamo di tutto questo, però sappiamo che in Chiapas e in molte altri parti del Messico continuà la dignità e la resistenza di chi non vacilla, non si arrende, non si vende. Così come succede in altre latitudini del mondo. Questa volta concretamente da terre europee, ci sentiamo uguali a questa gente, compagni e campagne, fratelli e sorelle, per osservare e trasformarci in uno specchio e riflesso di tutto quello che vediamo e viviamo.
La nostra presenza non è una ingerenza nella politica interna del Messico, ma l'appoggio a un progetto di trasformazione sociale, in base al diritto e al dovere degli individui, dei gruppi e delle istituzioni di promuovere e proteggere i diritti umani e le libertà fondamentali universalmente riconosciute.
Partendo dal nostro diritto ad esercitare la solidarietà, facciamo responsabili i tre livelli del governo e coloro che dipendono dai loro comandi, di tutto quello che può succedere alla Brigata di solidarietà con lo zapatismo e/o a qualsiasi dei suoi membri così come a coloro che potranno accmpagnarla e sostenerla nella sua missione e tragitto in terre messicane.
Il nostro lavoro consisterà nel visitare il territorio zapatista e le comunità minacciate. Così come ci incontreremo con altri gruppi di solidarietà e aderenti alla Sesta Dichaiarzione della Selva Lacandona, per conoscerci meglio e scambiare informazioni e esperienze.
Al ritorno torneremo ad incontrarci, per condividere quello che abbiamo vissuto e continuare a camminare, insieme, verso quel mondo nuovo che abbiamo nei nostri cuori, nel quale c'è spazio per molti mondi.
Alana –Grecia, ASSI (Acción Social Sindical Internacionalista) de Zaragoza - Estado Español; Associazione Ya Basta – Italia; caracol mundo-eco de latido en solidaridad -Viena, Austria; Caracol Solidario - Besançon, Francia; Caracol Zaragoza -Aragón-estado español; Centro de Documentación sobre Zapatismo (CEDOZ); Comitato Chiapas “Maribel” – Bergamo- Italia; Comité de solidarité avec les peuples du Chiapas en lutte (CSPCL) – Francia ; Confederación General del Trabajo -Estado Español; Fuga em Rede -Galizia, Estado Español; Grupo B.A.S.T.A – Alemania; Grupo IRU -Estado Español; Plataforma de Solidaridad con Chiapas de Aragón -Estado Español; Plataforma de Solidaridad con Chiapas de Madrid -Estado Español; Red Latina sin fronteras - Estocolmo, Suecia; Unión Mexicana Suiza (UMES) – Zürich, Suiza; Solidaires (Unión Sindical) - Francia
E' importante sostenere la brigata, come già stanno facendo molte realtà europee.
Per dare appoggio inviare una mail a:
info@yabasta.it
LA BRIGATA SARA' SEGUITA SUL SITO DI
Europa Zapatista