Noi donne e uomini, originari di varie comunità indigene lencas minacciate da progetti di dighe idroelettriche, mediante i quali si vogliono incrementare i guadagni degli imprenditori oligarchici honduregni e delle multinazionali, riuniti presso il Centro d’Incontri ed Amicizia “Utopia” nella città di Intibucà, dipartimento di Intibucà, promulghiamo il seguente manifesto:
1) In quest’incontro abbiamo approfondito le nostre conoscenze riguardo ai progetti idroelettrici e all’ambito in cui si sviluppano, individuandoli chiaramente come parte della strategia capitalistica e del Piano Puebla Panama, mirati alla privatizzazione dell’acqua e alla produzione di energia per le loro industrie e commerci.
2) Abbiamo deciso di consolidare la nostra organizzazione per la Vita in Difesa dei Fiumi e dell’Acqua, formando una rete regionale indigena contro i progetti delle dighe di sbarramento.
3) Denunciamo il Parlamento nazionale ed i molti sindaci dei municipi di Intibucà, Lempira e La Paz, che lavorano per gli interessi oligarchici che minacciano di privarci dell’acqua e dei fiumi.
4) Facciamo appello a tutti i nostri popoli ad intensificare la lotta contro la privatizzazione dell’acqua e dei fiumi, organizzandoci, curando la nostra formazione e mobilitandoci in maniera organizzata e contundente fino a sconfiggere le minacce oligarchiche contro la nostra vita.
5) Condanniamo l’intento del Parlamento nazionale dell’Honduras d’imporre la Segreteria delle Etnie, cui s’accompagna un nefasto disegno di legge indigena, che viola l’Accordo 169 dell’O.I.T, giacché disconosce la validità dei titoli comunitari sulle terre, come quelli di carattere ancestrale, oltre ad essere una burocrazia creata su sollecitazione degli organismi finanziari internazionali, con cui si pretende legalizzare perizie riguardanti megaprogetti di saccheggio delle risorse naturali dei popoli indigeni dell’Honduras.
6) Abbiamo portato avanti quest’incontro regionale per la Vita in Difesa dell’Acqua e dei Fiumi, preoccupati per gli eventi di violenza contro il popolo ed il governo dell’Ecuador, ma lo concludiamo rallegrandoci che in Ecuador si è tornati all’istituzionalità e si è reinsediato il Presidente costituzionale Rafael Correa.
Con la forza ancestrale di Lempira, Iselaca, Mota ed Etempica si alzano le nostre voci piene di vita, giustizia, libertà, dignità e pace.
Santa Caterina, Intibucá, dipartimento di Intibucá, 30 settembre 2010
Testo originale tradotto da Adelina Bottero