In migliaia in piazza cantano slogan a favore di Moussavi
Violenti scontri con le forze di sicurezza iraniane sono scoppiati oggi nel centro di Teheran, dove diverse decine di migliaia di manifestanti sono scesi in strada per rinnovare le proteste contro l'esito delle discusse presidenziali del 12 giugno, che sancirono la conferma in carica di Mahmoud Ahmadinejad ma che da piu' parti sono state condannate come viziate da pesanti brogli. I dimostranti hanno approfittato delle celebrazioni per la Giornata di 'Quds', cioe' Gerusalemme, che si svolgono ogni anno in segno di solidarieta' nei confronti del popolo palestinese: fin dall'inizio dei cortei hanno occupato i punti strategici della capitale, per poi muoversi in senso concentrico verso la centralissima piazza Vali Asr, e da li' procedere in direzione dell'Universita'. Ben presto i contestatori, tra cui un elevato numero di donne, in massima parte molto giovani, hanno preso a scandire slogan a sostegno del leader dell'opposizione Mir Hossein Moussavi, il principale avversario sconfitto ufficialmente da Ahmadinejad alle elezioni: "Ya Hossein! Mir Hossein!", gridava la folla, che ha anche reclamato la scarcerazione dei dissidenti imprigionati sulla scia dei disordini dei mesi scorsi. "Ne' Gaza ne' Libano, io mi sacrifichero' per l'Iran!", o "Non abbiate paura, siamo tutti insieme!", cantavano i dimostranti, quasi tutti vestiti di verde, il colore adottato a suo tempo da Moussavi per la propria campagna elettorale; e intanto procedevano nella loro marcia verso l'ateneo, dove e' previsto un discorso del controverso presidente della Repubblica Islamica.