Film-documentario di Robert Greenwald sull'altro volto della guerra in Afghanistan
Da alcuni giorni sta circolando nei social networks d'oltreoceano come twitter, facebook, ma anche nei blogs e all'interno delle reti stop-the-war il film-documentario Rethink Afghanistan, uno dei pochi film d'avanguardia che mette a fuoco le questioni chiave della global war on terror intrapresa da Bush dopo l'11 settembre.
Prodotto dal regista Robert Greenwald Rethink Afghanistan è stato rilasciato in retelibero da copyright ed è attualmente utilizzato nelle strategie mediatiche del movimenti stop-the-war per lanciare le mobilitazioni contro la guerra di quest'autunno.
In sei segmenti cinematografici il regista smonta le motivazioni che il governo americano ed la coalizione di stati stanno da anni sostenendo per continuare ed implementare la macchina bellica in Afghanistan. Gli episodi, alcuni di lunghezza inferiore ai due minuti, circolano virtuosamente nelle reti e vengono ripresi e proiettati dagli utenti stessi.
La tesi centrale del film è che la presenza in afghanistan non fa altro che aumentare l'insicurezza globale e quella dei cittadini stessi statunitensi.
Il documentario attraverso immagini inedite, interviste a cittadini afghani, docenti, ex-agenti della CIA solleva le questioni delle vittime civili, dei diritti delle donne e del concetto di sicurezza stessa degli Stati Uniti.
Prodotto dal regista Robert Greenwald Rethink Afghanistan è stato rilasciato in retelibero da copyright ed è attualmente utilizzato nelle strategie mediatiche del movimenti stop-the-war per lanciare le mobilitazioni contro la guerra di quest'autunno.
In sei segmenti cinematografici il regista smonta le motivazioni che il governo americano ed la coalizione di stati stanno da anni sostenendo per continuare ed implementare la macchina bellica in Afghanistan. Gli episodi, alcuni di lunghezza inferiore ai due minuti, circolano virtuosamente nelle reti e vengono ripresi e proiettati dagli utenti stessi.
La tesi centrale del film è che la presenza in afghanistan non fa altro che aumentare l'insicurezza globale e quella dei cittadini stessi statunitensi.
Il documentario attraverso immagini inedite, interviste a cittadini afghani, docenti, ex-agenti della CIA solleva le questioni delle vittime civili, dei diritti delle donne e del concetto di sicurezza stessa degli Stati Uniti.
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