Secondo il presidente boliviano sarà un fallimento, vista la mancanza di una strategia internazionale condivisa
Di ritorno da un viaggio in Europa che è durato otto giorni, il presidente boliviano Evo Morales ha proposto di sospendere la conferenza sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite, prevista a Cancún il prossimo dicembre. Secondo Morales, la riunione messicana è destinata al fallimento come il precedente vertice di Copenhagen perché vi sono troppi disaccordi a livello internazionale sulle politiche ambientali.
In particolare, secondo il presidente boliviano, manca una posizione condivisa "sulla stabilità della temperatura globale e la percentuale di emissioni di gas serra". A Copenhagen, infatti, il limite del riscaldamento globale è stato fissato a due gradi centigradi, mentre nella Conferenza dei Popoli tenuta a Cochabamba lo scorso aprile il limite è stato posto a un grado.
Morales ha proposto il boicottaggio della conferenza di Cancún anche durante il vertice Ue-America Latina della scorsa settimana e sta promuovendo una campagna per sensibilizzare l'opinione internazionale sulla "vita e i diritti della Terra". Il leader boliviano è particolarmente contrario alla politica ambientale nordamericana dato che gli Stati Uniti non hanno ancora ratificato il Protocollo di Kyoto. Morales ha ammesso che, invece, "i paesi europei sono generalmente più responsabili."