Articolo di Gloria Muñoz Ramírez su La Jornada – Sabato 6 dicembre 2010
Los de Abajo
Appello alla riflessione
Il governo dello stato ha giustificato l’azione e dichiarato che si tratta di azioni pacifiche. Ma, come ben sanno in Europa: “Non dicono che l’ordine è stato di incendiare le loro case, spogliandoli dei loro beni più elementari, distruggendo tutto in poche ore. Che queste donne, uomini, bambini ed anziani sono stati cacciati dalle loro case, spogliati dei loro attrezzi da lavoro, delle loro fonti di lavoro e sussistenza, dei loro costumi, ignorando incessantemente la legittimità dei loro diritti nella maniera più crudele”. Il governo non dice nemmeno “che sul posto, accompagnati da centinaia di federali armati, c’erano numerosi elicotteri e giornalisti che non avrebbero raccontato fedelmente i fatti ai quali erano stati testimoni. Che una parte della popolazione è stata trasportata a Palenque obbligata dall’orrore delle circostanze. Che gli abitanti di El Suspiro sono stati costretti ad abbandonare la loro comunità e rifugiarsi in montagna e che quattro donne risultano tuttora scomparse. Che le loro famiglie sono disperate e chiedono di ritrovarle in una regione isolata e senza accesso a mezzi di comunicazione”, continua la lettera proveniente da Munster, Germania. Dice bene la Confederazione Generale del Lavoro, dalla Spagna: “Non passa un solo giorno senza che dal Messico ci giungano notizie di sgomberi violenti, persecuzione, sparizioni e morte. Non cessano le aggressioni che il governo messicano, in tutti i suoi livelli, esercita contro gli uomini e le donne che, in basso e a sinistra, lottano per dignità, libertà e giustizia”. (Sicuramente se ne parlerà oggi nella riunione della Rete Nazionale Contro la Repressione, ad Apizaco, Tlaxcala
traduzione a cura del Comitato Chiapas "Maribel" Bergamo