da"La stagione delle farse: Libertà & Democrazia a metà 2009", di Noam Chomsky.
Ancora una volta Israele, contando sull'impunità di cui gode come cliente USA, ha concluso il mese di giugno 2009 rinforzando l'assedio con uno sfrontato atto di dirottamento. IL 30 giugno, la marina Israeliana ha dirottato la barca del Free Gaza Movement "Spirit of Humanity" - in acque internazionali, a detta delle persone a bordo - conducendoli forzatamente al porto Israeliano di Ashdod. La barca era partita da Cipro, dove il cargo era stato ispezionato: consisteva in medicine, materiale da ricostruzione e giocattoli. Tra gli attivisti per i diritti umani a bordo, c'erano il Premio Nobel per la Pace Mairead Maguire e l'ex membro del Congresso Cynthia McKinney, spedita nella prigione di Ramleh, in Israele - apparentemente senza una parola da parte dell'amministrazione Obama. Il crimine ha a malapena sortito uno sbadiglio - con un certo tipo di giustizia, uno avrebbe da ridire, dal momento che Israle ha dirottato barche in viaggio tra Cipro e il Libano per decadi, sequestrando e a volte uccidendo i passeggeri o spedendoli nelle prigioni Israeliane senza accuse, a far numero con migliaia di altri, in alcuni casi trattenuti come ostaggi per anni. Quindi, perchè persino preoccuparsi di riportare questo ultimo oltraggio da parte di uno stato farabutto e del suo benefattore, per il quale la legge è solo un tema per discorsi da 4 luglio e un'arma contro i nemici?Il dirottamento di Israele è un crimine molto più grave di quello perpetrato dai Somali costretti ad atti di pirateria dalla povertà e disperazione, e dalla distruzione delle proprie zone di pesca da furti e scarichi di residui tossici - per non parlare della distruzione della loro economia da parte delle operazioni anti-terrore di Bush, riconosciute come fraudolente, e un'invasione da parte dell'Etiopia spalleggiata dagli USA. Il dirottamento di Israele viola anche le Convenzioni Internazionali del marzo 1988 sulla sicurezza della navigazione marittima, di cui gli USA fanno parte, e come tale dovrebbero quindi garantirne il rispetto, come richiede la Convenzione stessa. Comunque, Israele non ne fa parte - ma questo naturalmente non mitiga il crimine o l'obbligo di far rispettare la Convenzione contro chi la viola. La mancata adesione da parte di Israele è particolarmente interessante, dal momento che la convenzione fu ispirata in parte dal dirottamento dell' Achille Lauro nel 1985. Quel crimine è considerato da Israele e dall'Ovest, come una delle più grandi atrocità fatte dai terroristi - a differenza del bombardamento della Tunisia, da parte di Israele, appoggiato dagli USA, di una settimana prima, che ha ucciso 75 persone, come al solito senza un pretesto credibile, ma tollerato sempre grazie alla garanzia di impunità per gli USA e i suoi clienti. Forse Israele scelse di non far parte della Convenzione data la sua regolare pratica di allora, di dirottamento di barche in acque internazionali. Sarebbe il caso di investigare, in relazione al dirottamento di giugno 2009, anche perchè dal 2000, dopo la scoperta, da parte di British Gas, di apparenti riserve considerevoli di gas naturale nelle acque territoriali di Gaza, Israele ha continuamente forzato i pescherecci di Gaza verso riva, spesso violentemente, distruggendo un'industria vitale per la sopravvivenza di Gaza. Nello stesso tempo, Israle ha iniziato le negoziazioni con BG per ottenere gas da quelle fonti, rubare in questo modo le scarse risorse di una popolazione, equivale a schiacciarla senza pietà.
venerdì 17 luglio 2009
Più di 500, 40, 30, 20, 10 anni dopo
ALLERTA ROSSA E CHIUSURA CARACOLES
BOICOTTA TURCHIA
Viva EZLN
Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.
La lucha sigue!