mercoledì 17 giugno 2009

Congresso della società democratica - Kurdi, Yezidi e Aleviti uniti nella richiesta di una Costituzione Civile


Al terzo Congresso della Società Democratica tenutosi a Diyarbakir, i delegati hanno chiesto Pace e cambiamenti alla Costituzione.
Il Congresso della Società Democratica, tenutosi per due giorni a Diyarbakir, la maggiore città kurda del sud-est della Turchia, si è concluso con una dichiarazione finale.
Era il terzo congresso di questo genere che ha visto la partecipazione di 600 delegati, molti dei quali appartenenti ai partiti politici kurdi.

Appello a porre fine alle operazioni
Hatip Dicle, l’ex segretario del Partito Democratico (DEP) e deputato eletto a Diyarbakir per il partito filo-kurdo DTP (Partito della società democratica) ha detto tramite una dichiarazione letta a Kosuvolu Park che il cessate il fuoco unilaterale dichiarato dal Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) è un’opportunità importantissima. E ha chiamato lo Stato e il Governo a porre immediatamente fine alle operazioni militari.
Almeno 10mila persone hanno preso parte alla Marcia della Pace che si è tenuta prima della dichiarazione, gridando slogan di sostegno a favore di Abdullah Ocalan e ballando le danze popolari. Dicle ha detto che il congresso è stato l’occasione per elaborare una “dettagliata mappa” per un processo di pace.
I delegati del Congresso hanno fatto appello affinché venga stilata una Costituzione civile che elimini ogni discriminazione di lingua, cultura e identità nei confronti dei kurdi e delle altre popolazioni, così come la fine di ogni forma di ostruzionismo alla politica democratica.
Al Congresso ha preso parte Ahmet Turk presidente del DTP, i deputati del partito e i 98 sindaci, il rappresentante siriano Yakup Gabriel, l’ex Ministro Adnan Erkmen, Ahmet Guvener rappresentante della Chiesa protestante di Diyarbakir, Feyzullah Deniz della famiglia dello Shaikh Said, leader dell’importante rivolta kurda del 1925, Kemal Bulbul dell’Unione delle Federazioni Alevite, Ibrahim Biro rappresentante degli yezidi, il fratello di Abdullah Ocalan, il sig. Mehmet Ocalan, ex deputati, accademici, artisti e scrittori.
Non hanno invece partecipato i membri del Partito dei diritti e delle libertà (HAK-PAR) e del Partito della Democrazia Partecipata (KADEP) che erano stati invitati.

Serve più coraggio
Parlando all’apertura del Congresso, Ahmet Turk ha detto “Non sono i kurdi ad avere in mano la chiave che risolve il problema” e ha criticato il Governo per la mancanza di “approcci coraggiosi”.
Sottolineando che i kurdi stanno insistendo per una soluzione pacifica della Questione kurda, egli ha anche affermato che i kurdi sono stati trattati come terroristi dall’opinione pubblica nazionale ed internazionale.
Un resoconto con i suggerimenti per una soluzione della questione kurda sarà consegnato al Presidente Abdullah Gül, ai partiti politici e alle NGOs. (EZÖ/EK/AG)

BOICOTTA TURCHIA

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La lucha sigue!