Il Movimento per l'emancipazione del Delta del Niger attua la "guerra del petrolio"
Attaccato un impianto Agip nella regione di Bayelsa, nel sud della Nigeria. La responsabilità dell'azione è stata rivendicata dal gruppo di ribelli del movimento per l'emancipazione del Delta del Niger. Un comunicato dei ribelli annuncia che "l'oleodotto è stato distrutto''.Il Mend aveva esortato le numerose compagnie petrolifere straniere che operano nel delta del Niger a evacuare il loro personale dopo che il 7 giugno scorso, i ribelli avevano proclamato la ''guerra del petrolio''. Più o meno un anno fa, le strutture di pompaggio dello stesso impianto Agip furono danneggiate e tratti dell'oleodotto fatti esplodere. La comunità Ijaw spiegò che l'azione di forza era stata decisa per protestare contro le condizioni di vita della popolazione. Il Mend rivendica il diritto su una quota dei proventi delle compagnie petrolifere da ridistribuire tra gli abitanti più poveri della regione. Le violenze in questa area chiave per la Nigeria hanno fatto crollare la produzione di greggio di circa un terzo negli ultimi tre anni. E' dall'inizio del 2000 che le compagnie petrolifere sono nel mirino dei rivoltosi. La Nigeria ricava dal petrolio oltre il 95% delle sue entrate in valuta; in condizioni normali sarebbe in grado di estrarre 2,6 milioni di barili al giorno, quasi tutti dalla regione del Delta, ma la produzione attuale non supera gli 1,8 milioni di barili. Nella zona il gruppo più attivo è il Movimento per l'emancipazione del delta del Niger, già responsabile negli anni scorsi del sequestro di alcuni tecnici italiani dell'Eni.
Ma assieme al Mend sono in azione nella zona altri gruppi tribali e gang di delinquenti legati al traffico di petrolio e di armi.
Tratto da: Repubblica