venerdì 12 giugno 2009

Assedio alla Striscia di Gaza, dai tunnel cibo e morte.

Il dott. Mu‘awiya Hasanayn, direttore generale del pronto soccorso presso il ministero della Sanità, ha annunciato ieri il decesso del cittadino Rami Ziyad Tubasi (25 anni), avvenuto in un tunnel sotto il valico di Rafah, a sud della Striscia di Gaza.
Il dott. Hasanayn, in un comunicato stampa, ha infatti dichiarato che Tubasi, uno degli operai che lavorano nel tunnel, è stato ucciso da una delle corde con cui vengono issate le merci, che gli si è avvolta intorno al collo. Il lavoro sotterraneo a Rafah comporta numerose difficoltà per gli operai e ha molti effetti negativi sulla loro salute, anche a causa della mancanza di ossigeno.
Il direttore generale ha precisato che i casi di morte nei tunnel sono in aumento, a causa della mancata applicazione delle norme di sicurezza sul lavoro: il numero totale di vittime dal 2008 ha superato quota 100.
Hasanayn ha quindi chiesto ai proprietari delle gallerie di prestare più attenzione e di adottare misure cautelari, quali ad esempio una migliore illuminazione. Non va dimenticato che queste zone sono rese ancora più insidiose a causa delle bombe a percussione, oltre che per l’umidità e l’instabilità del terreno.
Già nella giornata di mercoledì un cittadino era morto e altri quattro erano rimasti feriti dal crollo di un tunnel nella zona del quartiere as-Salaam, a sud di Rafah. La vittima si chiamava As‘ad al-Kilani (42 anni) ed era stata trasferita insieme agli altri quattro all’ospedale Abu Yusef An-Najjar.
Dai tunnel scavati tra la Striscia di Gaza assediata e l'Egitto entrano prodotti alimentari - animali compresi -, computer, medicine, attrezzature sanitarie, armi, ecc. Essi rappresentano un'alternativa alla morte per fame e per malattia provocata da tre anni di embargo internazionale e di chiusura dei valichi di collegamento. Sia l'Egitto sia Israele permettono infatti l'ingresso nella Striscia di una limitata quantità di rifornimenti commerciali, insufficiente al sostentamento di una popolazione di 1,5 milioni di persone.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!