I Sem terra si mobilitano in difesa dei fondi educativi per la campagna
Dalla sua origine l'educazione è stato un tema centrale per il Movimiento de Trabajadores Rurales Sin Tierra (MST) del Brasile.
Una mobilitazione costante su questo tema è sempre stata al centro dell'azione del Movimento.
Nello Stato del Rio Grande do Sul, negli ultimi giorni i Sem Terra sono scesi in piazza contro il taglio dei fondi del Programa Nacional de Educación en Áreas de Reforma Agraria (Pronera), una conquista storica dei gruppi che lottano per la terra in Brasile.
La mancanza di fondi colpisce in maggioranza gli studenti figli di contadini ed esclude molti giovani dall'accesso al servizio scolastico.
Per questo centinaia di contadini sono scesi in piazza e si sono mobilitati di fronte all'Instituto Nacional de Colonización y Reforma Agraria (INCRA) in tutto il paese per chiedere il blocco dei tagli ai fondi scolastici.
Inoltre nello stato del Rio Grande do Sul, l'MST è vittima di un vero e proprio attacco dei settori più reazionari che da due anni cercano di criminalizzare le scuole itineranti del Movimento per attaccare tutto il Movimento.
I grandi proprietari terrieri le multinazionali hanno trovato sponda nei rappresentanti del governo "statale" e "centrale" nel definire le scuole di base dei Sem Terra come "formazione di guerriglieri" e "luoghi in cui si fa il lavaggio del cervello".
"Il problema non è chiudere le nostre scuole, ma aprirle" ha sintetizzato Janaina Stronzake, del MST del Rio Grande do Sul, in una intervista a Radio Mundo Real.
Lo sfondo di questo conflitto è uno scontro tra modelli antagonistici e non conciliabili sul modello di sviluppo. Da un lato le imprese del settore - Aracruz, Votorantim e Stora Enso - che vogliono imporre le monocolture di eucalipto e dall'altro chi lotta per la terra e un fututo diverso.