martedì 12 maggio 2009

Gerusalemme - Prima tappa del viaggio di Benedetto XVI

"E’ arrivata l’ora che papi e presidenti, ambasciatori e dignitari assortiti smettano di parlare inutilmente e dicano se sono realmente disposti a fare qualcosa di serio in favore della pace. La retorica vuota non può nascondere che l’occupazione continua con tutta la sua forza". Scrive Zvi Schuldiner sulle pagine del Manifesto. Non è difficile chiedersi assieme a lui che cosa vedrà il Papa in Terrasanta. Riflettori puntati su questo viaggio che farà tappa nei territori occupati solo mercoledì 13 maggio. E che non raggiungerà mai la Sriscia di Gaza. Per questioni di sicurezza, sottolineano da Israele. Quella stessa sicurezza eretta a giustificazione per la costruzione del muro dell’apartheid. Emblema quotidiano della oppressione esercitata dal govreno israeliano sulla popolazione palestinese. Che divide, villaggio dopo villaggio i palestinesi dalle loro terre, dalle loro famiglie, dalle loro scuole e dagli ospedali. Ogni venerdì nel villagio di Ni’lin gli abitanti supportati dagli attivisti internazionali manifestano contro quello che è stato definito "il muro dell’apartheid". Il primo maggio scorso un’ora prima della consueta manifestazione l’esercito israeliano è entrato nel villaggio attraverso i campi. I soldati hanno tentato di occupare con la forza due abitazioni, per l’utilizzarle come postazione. Durante il loro tentativo, una ragazza di 10 anni è stata ferita da una granata assordante. Altre 22 persone sono rimaste ferite durante la dimostrazione, 4 sono stati colpite da proiettili di acciaio rivestiti di gomma, 4 sono state colpite da gas lacrimogeni e 12 hanno dovuto essere visitate dai medici a causa delle inalazioni di gas lacrimogeni.
Intervista con Michele Giorgio, corrispondente per Il Manifesto, per il Medio Oriente. [ audio ]

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!