Scontri tra squatter e polizia svedese
E’ stato chiamato Squatting Festival. Il giorno del quarantesimo anniversario del primo spazio occupato (Lund, 1969) è stato celebrato in questa maniera.
Gli attivisti della rete Squatting Movement hanno organizzato nella città svedese di Lund un fine settimana di occupazioni con l’intenzione di aprire una nuova stagione di battaglie per il diritto alla casa e di far emergere la problematica situazione dei precari sulla questione abitativa.
Lo Squatting Festival di Lund è culminato con una manifestazione e iniziative di disobbedienza per occupare tre grandi edifici nel centro della città. L’intenzione delle iniziative era quella di liberare e recuperare tre grandi spazi per organizzare un fine settimana di concerti, lezioni e cultura.
Come pratiche di piazza gli squatter svedesi hanno usato tattiche di confronto non-violento ed hanno tentato di forzare i blocchi della polizia che impedivano l’accesso agli edifici con scudi di plexiglass e protezioni corporali. E’ così che a Lund piu’ di mille attivisti si sono mobilitati per le strade della città dividendosi in tre gruppi, sfidando con i loro corpi il sistema di sicurezza e blindatura messo in campo dalla polizia svedese.
Tali pratiche si sono ispirate sia all’esperienza italiana delle Tute Bianche, alla tattica a "cinque dita" sperimentata a Rostock e alla YouthHouse action G13 in Danimarca.
La polizia svedese presidiava preventivamente gli edifici ma non è riuscita a bloccare le iniziative di disobeddedienza, scontrandosi con gli attivisti per tutta la giornata di mobilitazione.
Dopo una giornata di occupazioni, tentativi di sgombero e scontri con la polizia gli attivisti della rete Squatting Movement hanno occupato nella notte un ospedale in disuso e nei giorni successivi si sono succedute altre occupazioni.
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