Mercoledì 13 Maggio alle ore 17, in via Toledo (altezza Ponte di Tappia - Largo della Feltrinelli) presidio antirazzista contro l'approvazione del DDL "sicurezza" e le deportazioni di profughi operate dal governo Berlusconi. Per Nabruka Mimuni morta nel CIE di Ponte Galeria e per ricordare il pogrom dei campi rom di Ponticelli esattamente un anno fa.
In queste settimane abbiamo avuto una traccia feroce del paese in cui si sta trasformando l'Italia: mentre continua incessante la campagna mediatica di stampo razzista, il governo approva con la fiducia un disegno di legge che inasprisce le norme per gli immigrati con dispositivi di autentica apartheid e centinaia di naufraghi vengono riportati in Libia in sfregio alle norme di diritto internazionale. Negli stessi giorni Nabruka Mimuni, una donna che era in attesa di essere espulsa, si è tolta la vita nel CIE di Ponte Galeria (Roma) temendo per il destino che la attendeva!
Proprio un anno fa, il 13 maggio del 2008, la città di Napoli è stata teatro di un orribile "pogrom", a colpi di spranghe di ferro e bottiglie molotov, contro le misere baracche di una comunità rom che da alcuni anni si era insediata nei pressi di via Argine a Ponticelli. Un episodio infame le cui immagini hanno fatto il giro del mondo e che bruciano ancora nella nostra memoria e coscienza civile, come le fiamme che hanno distrutto quelle abitazioni.Un dramma che non è rimasto un evento isolato ma ha significato l’inizio di una serie di avvenimenti contro gli immigrati, a Napoli e nell’hinterland napoletano: dall’incendio doloso ed il successivo sgombero dell’edificio occupato dagli immigrati e rifugiati africani di via Trencia a Pianura, vicenda che portò gli immigrati ad occupare il Duomo per costringere il Comune di Napoli ad una soluzione abitativa oggi ancora transitoria, alle aggressioni a sfondo razzista nei confronti della comunità di immigrati di via dell’Avvenire a Pianura, pilotate da personaggi della destra napoletana; infine il massacro dei sei lavoratori immigrati a Castelvolturno per la strategia stragista di una parte del clan dei casalesi.Tutti questi episodi sono apparsi, ed appaiono tuttora, avere come filo conduttore interessi trasversali, immobiliari e speculativi, che affondano le radici nel malaffare e nella collusione camorristica, da parte di chi ha usato il paravento del razzismo per nascondere la verità agli occhi di una opinione pubblica accecata dalle campagne mediatiche che sempre più insistentemente agitano il fantasma della xenofobia e dell’intolleranza razziale. Ma lo sfruttamento e la discriminazione trovano sempre più una giustificazione e una copertura istituzionale nel nostro paese! Gli immigrati diventano così i capri espiatori della crisi, dell'insicurezza economica e sociale, mentre c'è chi fa enormi profitti grazie proprio alla ricattabilità dei migranti. Non basta più denunciare l'apartheid o la demagogia nascosta dietro i provvedimenti di espulsione di migranti , occorre invece sollevare con forza la questione del riconoscimento dei diritti di cittadinanza per i cittadini immigrati e il rispetto di tutti i trattati internazionali che vincolano rigidamente al rispetto dei Diritti Civili e politici ovunque essi siano minacciati ed in ogni posto possano essere difesi, dovendo essi valere universalmente.
In queste settimane abbiamo avuto una traccia feroce del paese in cui si sta trasformando l'Italia: mentre continua incessante la campagna mediatica di stampo razzista, il governo approva con la fiducia un disegno di legge che inasprisce le norme per gli immigrati con dispositivi di autentica apartheid e centinaia di naufraghi vengono riportati in Libia in sfregio alle norme di diritto internazionale. Negli stessi giorni Nabruka Mimuni, una donna che era in attesa di essere espulsa, si è tolta la vita nel CIE di Ponte Galeria (Roma) temendo per il destino che la attendeva!
Proprio un anno fa, il 13 maggio del 2008, la città di Napoli è stata teatro di un orribile "pogrom", a colpi di spranghe di ferro e bottiglie molotov, contro le misere baracche di una comunità rom che da alcuni anni si era insediata nei pressi di via Argine a Ponticelli. Un episodio infame le cui immagini hanno fatto il giro del mondo e che bruciano ancora nella nostra memoria e coscienza civile, come le fiamme che hanno distrutto quelle abitazioni.Un dramma che non è rimasto un evento isolato ma ha significato l’inizio di una serie di avvenimenti contro gli immigrati, a Napoli e nell’hinterland napoletano: dall’incendio doloso ed il successivo sgombero dell’edificio occupato dagli immigrati e rifugiati africani di via Trencia a Pianura, vicenda che portò gli immigrati ad occupare il Duomo per costringere il Comune di Napoli ad una soluzione abitativa oggi ancora transitoria, alle aggressioni a sfondo razzista nei confronti della comunità di immigrati di via dell’Avvenire a Pianura, pilotate da personaggi della destra napoletana; infine il massacro dei sei lavoratori immigrati a Castelvolturno per la strategia stragista di una parte del clan dei casalesi.Tutti questi episodi sono apparsi, ed appaiono tuttora, avere come filo conduttore interessi trasversali, immobiliari e speculativi, che affondano le radici nel malaffare e nella collusione camorristica, da parte di chi ha usato il paravento del razzismo per nascondere la verità agli occhi di una opinione pubblica accecata dalle campagne mediatiche che sempre più insistentemente agitano il fantasma della xenofobia e dell’intolleranza razziale. Ma lo sfruttamento e la discriminazione trovano sempre più una giustificazione e una copertura istituzionale nel nostro paese! Gli immigrati diventano così i capri espiatori della crisi, dell'insicurezza economica e sociale, mentre c'è chi fa enormi profitti grazie proprio alla ricattabilità dei migranti. Non basta più denunciare l'apartheid o la demagogia nascosta dietro i provvedimenti di espulsione di migranti , occorre invece sollevare con forza la questione del riconoscimento dei diritti di cittadinanza per i cittadini immigrati e il rispetto di tutti i trattati internazionali che vincolano rigidamente al rispetto dei Diritti Civili e politici ovunque essi siano minacciati ed in ogni posto possano essere difesi, dovendo essi valere universalmente.
PER FERMARE LO SCEMPIO UMANITARIO DEI RIMPATRI DI MASSA, PER CONDANNARE ANCORA UNA VOLTA IL RAZZISMO DEL “PACCHETTO SICUREZZA” PERCHE' LA CITTA' DI NAPOLI NON DIMENTICHI MAI PIU' IL POGROM DI PONTICELLILE ASSOCIAZIONI ED I CITTADINI ANTIRAZZISTI SARANNO PRESENTI MERCOLEDI’ 13 MAGGIO A VIA TOLEDO ALLE 17, ALL'ALTEZZA DI VIA PONTE DI TAPPIA, PER DENUNCIARE LE POLITICHE DISCRIMINATORIE E XENOFOBE DEL GOVERNO BERLUSCONI